miglior marito! E piú felice Fedra, che col suocero in nome d’amante finí il disiato cammino! Or mi fosse stata lecita l’una di queste felicitá: o essere stata da te con inganno abbandonata, o averti potuto seguire. Oimè, se quello amore che tu m’hai piú volte con piacevole viso mostrato è vero, perché nel cospetto del crudel tuo padre non piangevi tu, veggendo che i prieghi non ti valeano? E non ti si disdiceva, ché ciascuno sa che niuno può dar legge agli amorevoli atti, però che la forza d’amore tiene l’uomo, piú che alcun altro vincolo, stretto. Io credo che, se le tue lagrime fossero state con soavi prieghi mescolate, egli avrebbe conceduto che tu fossi prima qui rimaso che vedutoti piú lagrimare, perciò che la pietá, che sarebbe stata da avere di te, avrebbe vinto e rimutato il suo nuovo proponimento: ché tutti i padri non hanno gli animi feroci contro a’ figliuoli come ebbe Bruto, primo romano console, il quale giustamente per la sua crudeltá fu da riprendere. Ma, oimè!, se ’l tuo amore non è falso, tu dovevi sofferire aspri tormenti prima che consentir di dovervi andare, o almeno, per consolazione di me misera, farviti quasi per forza menare. E in questo non ti si disdiceva l’essere al tuo padre disubbidiente, perciò che, quando cosa impossibile si dimanda, è lecito disdirla. Come ti sará egli possibile il partirti senza me, se le tue parole a me dette per adietro non sono quali furono quelle del falso Demofoonte a Fillis, il quale la promessa fede e le vele della sua nave diede ad un’ora a’ volanti venti? Oimè, potrai tu in alcuna parte senza core andare? Tu mi solevi dire ch’io l’aveva nelle mie mani, e che io sola era l’anima e la vita tua: ora se tu senza queste cose ti parti, come potrai tu vivere? O me misera, quanto dolore è quello che mi strigne, pensando che tu contro a te medesimo sia incrudelito, né hai avuta alcuna pietá alla tua vita! Or con che viso ti potrò io pregare che della mia t’incresca, alla quale alcuna compassione dovresti avere avuta, pensando che per te la metterei ad ogni pericolo prima che da te allontanarmi? Ma tu avrai, partendoti, guadagnata la tua morte e la mia: e se morte no, vita piú dolorosa che morte non ci falla!