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libro secondo | 77 |
Turbossi alquanto Florio veggendo il padre turbato, ma non pertanto quasi lagrimando cosí rispose: «Padre mio, sí come voi sapete, né il sommo Giove, né il risplendente Apollo, da voi dianzi ricordato, né alcuno altro iddio ebbe all’amorevole passione resistenza; né tra’ nostri predecessori fu alcuno di viril forza tanto armato, né sí crudo, che da simile passione non fosse oppresso. Adunque, se io giovinetto contro a cosí generale cosa non ho potuto resistere, certo non ne sono cosí gravosamente da riprendere, come voi fate, ma èmmi da rimettere, pensando che il mio spirito non è stato sí villano, che per rigidezza abbia rifiutato quello che ciascun altro gentile ha sostenuto. E la mia forma, la quale mercé gl’iddii è bellissima, richiede tale uficio, piú tosto che alcuno altro. E che si potrá giustamente dire a me s’io amo, poi che ad Ercole e ad Aiace uomini robusti non si disdisse? Appresso dite che gravoso vi sembra pensando la qualitá della femina che io amo, perciò che popolaresca e serva la reputate; e io vi credo in parte ignorante di qual sangue questa giovane, cui amo, sia discesa, sí come quegli che ingiustamente il suo padre valoroso, resistente con picciola schiera alla vostra moltitudine, uccideste, il qual forse non fu di minor qualitá che voi siate, pensando alla grandezza di tanto animo quanto nella sua fine mostrò. E ancora che certamente noi sappiamo, noi pure abbiamo udito che la madre di costei, la quale voi non serva prendeste, discese dell’alto sangue del vittorioso Cesare, giá conquistatore de’ nostri regni. E posto che manifestamente la nazione di questa giovane esser vile si conoscesse, conosciamo lei essere tanto gentile o piú, quanto se d’imperiale progenie nata fosse, se riguardiamo con debito stile che cosa gentilezza sia, la quale troveremo ch’è solo virtú d’animo. E qualunque uomo con animo virtuoso si trova, quegli debitamente si può e deve dir gentile. E in cui si vide giá mai tanta virtú, quanta in costei si trova e vedesi manifestamente? Ella è di tutte generalmente vera fontana. In lei pare la prudentissima evidenza della cumana Sibilla ritornata; né fu la casta Penelope piú temperata di costei, né Porzia, figliuola di