Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/60

56 il filocolo

di portare gl’incensi a’ lontani iddii fuori di Roma; e per lo gran dolore del morto Lelio lungamente lasciarono i nobili adornamenti, vestendo lugubri veste, cosí gli altri romani, come i suoi parenti.

Mentre la fortuna con la sua sinistra voltava queste cose, s’appressò il termine del partorire alla reina, e simigliantemente a Giulia; e nel giocondo giorno, eletto per festa de’ cavalieri, essendo Febo nelle braccia di Castore e di Polluce insieme, non essendo ancora la tenebrosa notte partita, sentirono in una medesima ora quelle doglie, che partorendo per l’altre femine si sogliano sentire. E dopo molte grida, essendo giá la terza ora del giorno trapassata, la reina del gravoso affanno, partorendo un bel garzonetto, si diliberò, contenta molto in se medesima di tal grazia, senza fine lodando i celestiali iddii; e similmente il re, udita la novella, fece grandissima festa, perciò che senza alcun figliuolo era infino a quello giorno dimorato. E niuno altare fu in Marmorina negli antichi templi senza divoto fuoco. I freschi giovani con varii suoni, cantando, andavano faccenda smisurata festa. L’aere risonava d’infiniti sonagli, per li molti armeggiatori, continuando per molti giorni gioia grandissima. Aveva giá il sole per lungo spazio trapassato il meridiano suo cerchio, avanti che Giulia del disiderato affanno liberare si potesse: anzi, con altissime voci invocando il divino aiuto, sosteneva grandissima doglia. Ma tra l’erronea gente si dubitava non Lucina sopra i suoi altari stesse con le mani comprese, resistendo a’ suoi párti, come fece alla dolente Iole, quando ingannata da Galante la convertí in mustella; e con divoti fuochi s’ingegnavano di mitigare la sua ira, per liberare Giulia da cotal pericolo. Ma poi che a Giove piacque di dar fine a’ suoi dolori, egli a lei partorendo concedette una figliuola, non variante di bellezza dalla sua madre; la quale subito nata, Giulia, sentendo la sua anima disiderosa di partirsi dal debile corpo, contenta del piacere di Dio, dimandò che la sua unica figliuola, inanzi a morte sua, le fosse posta nelle tremanti braccia. Glorizia, cameriera e compagna di