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libro quinto 559

laccio dell’antico nemico ad irretire l’anime de’ cattivi. Oh, quanti mali e quali giá costei ha fatti avvenire! E quel rettore che l’userá, dará a’ suoi uomini materia d’enfiare, de’ quali enfiamenti niuna altra cosa resulterá se non tradimento o insidie: però schifala da te. E la tua Biancofiore bellissima e d’alta schiatta nata, la quale tu lungamente hai amata, e con sollecitudine guadagnata, guarda e siati cara, e sola come si conviene ti basti senza piú avanti cercare. E siati a mente che il guardarsi da’ vizii non basta, senza operare le virtú, a gloriosa vita pervenire: e però, o caro figliuolo, imita quelle, e quanto puoi l’adopera. Laudevole cosa e necessaria molto nei prencipi è la prudenza, senza la quale niuno regno bene si governa. E similmente senza giustizia niuno regno dura: e poi che i ladroni, acciò che lungamente duri la loro compagnia, in molte cose i suoi ordini servano, quanto maggiormente i prencipi la debbono volere osservare! Adunque, e tu la serva, e a ciascuno con intera ragione il suo debito rendi: né ti muova amore, o odio, o amicizia, o parentado, o dono a giudicare con torta bilancia. E similmente ne’ grandi uomini fortezza d’animo si richiede, non forse, negli avversi casi mostrando trístizia, negli animi de’ suggetti pusillanimitá generino. E in tutte le cose fa che temperato sia: la temperanza in ogni cosa dimora bene. Ella multiplica le laudi e gli onori, e aumenta la vita, e la sanitá serva senza affanno. E vivi caritatevole, ciascuno come te medesimo amando, ma non i suoi vizii. E fedele a Dio nella sua misericordia spera, la quale la morte de’ peccatori non vuole, ma la vita, acciò che essi si pentano. E vivi, acciò che tu per queste possa all’eterna gloria pervenire, quando della tua vita i termini compierai, sí come io ho giá compiuti, per quello che mi paia sentire. E acciò che i vizii fuggire e le virtú seguire con intero animo tu possa, sempre davanti agli occhi porta la tua fine, la quale con diritto senno pensando, conoscerai di questo mondo niuna cosa portarne se non le buone e virtuose opere. E tra gli altri sia tuo pensiero questo, che queste cose, le quali tu possederai, e che io possedei, non ne sono date per nostra singulare