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libro quinto | 553 |
molte volte ho udito il perché, e certo ancora mi ricorda ch’io il vidi». «E quale è la cagione», disse Fiorio? A cui lo scudiero, perciò che Menilio e Biancofiore vedeva, non rispose, ma stette alquanto, e poi cosí disse: «Signor mio, camminiamo avanti, e alla vostra tornata ve lo dirò». «In veritá noi non ci partiremo» disse Florio, «che tu nel dirai.» «E se col mio dire» disse lo scudiero, «io vi porgo turbazione, di ciò non sará mia colpa.» «No» rispose Florio, «sicuramente qual fosse la cagione interamente ne conta.» «Certo, signor mio» disse egli allora, «in questo luogo tra infinita moltitudine di cavalieri del vostro padre, da questo monte discendenti, e tre piccole schiere di Lelio, padre di Biancofiore, fu asprissima battaglia, e io la vidi: e ben che quelli di Lelio, e Lelio similmente, molti de’ vostri cavalieri uccidessero, vigorosamente difendendosi, ultimamente essi morti tutti qui rimasero, a’ quali non essendo sepoltura data, e de’ romani e degli spagnuoli insieme mescolati, consumate le carni qui l’ossa vedete.»
Udendo Menilio e Biancofiore queste parole, alquanto da pietá costretti sparsero molte lagrime, ma riconfortati da Florio, parendo loro il migliore di rimanere quivi quella sera, acciò che ricogliere potessero le sparte ossa, e poi metterle in santo luogo, fecero tendere un padiglione sopra un verde prato. E dismontati da cavallo, insieme con la loro famiglia, tutti per li campi andandole ricogliendo si misero; e di quelle ricolte fecero un monte grandissimo, e di portarle via deliberarono; ma Biancofiore disse: «Che portar vogliamo? Il nostro operare niente varrá; non sono qui cosí l’ossa de’ morti cavalli raccolte come quelle dei nobili uomini? Per niente affannare vogliamo: e però se distinguere le une dalle altre sapremo, l’umane portare ne potremo, se no qui tutte le sotterriamo, ché non è lecita cosa che con l’umane membra quelle de’ bruti animali occupino i santi luoghi». Alla qual cosa fare si misero, ma niente operavano, perché non sappiendo che farsi, né qual partito in ciò prendersi, parendo loro male di portare le bestiali ossa a Roma, e male di lasciare le