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libro quinto 551

tornato, e disse loro: «Signori e cari amici, è finito il lungo cammino, il quale noi è piú anni cominciammo: e, lodato sia Iddio, non invano avemo camminato! Ma ben che io la disiderata cosa abbia acquistata, la vostra fatica e la paura e l’affanno de’ corsi pericoli non è stata meno, ne’ quali mai da voi non mi vidi diviso, ma solleciti sempre per levare me da’ mali voi volenterosi conobbi a sostentarmi, le quali cose in me piú volte pensate, con ragione mi vi conosco obbligato. E però io qui giovane, e ancora sotto paterna potestá obbligato, piú lontano ch’io possa profferere non vi posso, ma a quello che per me si puote, tutto sono vostro, disposto a niuno pericolo né affanno rifiutare per voi giá mai. E dopo questo, se mai avviene che la mia fronte sostenga corona, io sia chiamato re e voi governate e possedete il reame, del quale se il nome come l’utilitá si può comunicare in molti, molto piú sono contento che di quello ancora cosí com’io godiate: e dove tutto questo a sodisfazione di tanto servigio non bastasse, che so che non basta, Dio per me vi rimeriti il rimanente. Siavi adunque lecito ormai a vostro piacere rivedere le vostre case, e far lieti i padri e le madri e gli stretti parenti e amici, i quali voi giá e cotanto tempo senza pigliar congedo per accompagnarmi abbandonaste. Né sia però la mia anima dalla vostra lontana, perché lontanandovi partiamo i corpi, ma sí congiunte, come per adietro state sono, le tenete sempre, tornando a rivedermi quando riveduti i vostri avrete: e riposatevi tanto che siano contenti».

La grande liberalitá di Florio, e il suo dolce parlare, gli animi prese de’ valorosi giovani, e a’ suoi servigi disposti legò con piú forte catena. Elli quasi a tanta profferta non sapeano che rispondere, che a quella loro paresse degno ringraziare, ma dopo alquanto spazio, ciascuno per sé, e tutti insieme dissero: «Florio, assai c’è caro, e di maggior beneficio il terremo, il guiderdone che Dio sí liberale giovane ci ha dato per signore, che della gran profferta, l’attenere della quale crediamo che saria molto, maggiormente ti siamo tenuti: Iddio il tuo regno e i tuoi beni aumenti sempre, e la