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538 il filocolo

Filocolo nelle destre di Quintilio e di Menilio si tacque, e le trombe e gli altri strumenti infiniti riempierono l’aere di lieto suono. Essi allora s’abbracciarono e baciaronsi in bocca, e fecersi maravigliosa festa, ben che alquanto Menilio e Quintilio stupefatti fossero, ricordandosi che poco avanti loro oste era stato, e non l’avevano conosciuto. E non essendo ancora a cavallo rimontati, Biancofiore sopravvenne, la quale veggendo il suo signore a piè, dismontò di presente, e Ilario, presala per mano, e di braccio a Glorizia recato in braccio a sé il piccolo Lelio, nel cospetto di coloro la menò dove Cloelia e Tiberina con l’altre donne giá giunte e dismontate onoravano Filocolo, e disse: «Signori e donne, ecco qui Biancofiore vostra nipote, e ’l piccolo Lelio suo figliuolo». A questa voce furono rendute mille grazie a Dio, e Menilio e Quintilio con tenero amore abbracciarono la loro nipote, sopra a tutte le cose del mondo maravigliandosi della sua bellezza. E Cloelia, che mai vedere non la credeva, l’abbracciò mille volte e baciandola, di tenerezza lagrimando, tutto il bel viso le bagnò, e simile fece Tiberina, e molte altre donne a lei congiuntissime parenti, dolendosi del tempo che con loro non conosciuta da esse era stata. Poi Cloelia preso in braccio il grazioso garzonetto, con maravigliosa festa mirandola, ringraziava Dio dicendo: «O dolce signore Iddio, ormai consolata viverò ne’ tuoi servigi, poi che Lelio e Giulia renduti m’hai». La festa fu grande: e chi la potria interamente narrare? Chi pellegrinando alcuna volta per lungo tempo andò, tornando alla sua casa, quale essa fu può pensare. La qual cosa faccendosi, essi rimontarono a cavallo, e Filocolo dall’una parte, e il duca dall’altra accompagnando Cloelia cavalcavano; Tiberina in mezzo di Menedon e di Massalino veniva; Menilio e Quintilio, che della bellezza della loro nipote non si potevano ricredere, accompagnavano Biancofiore, e Parmenione e Ascalione Glorizia, che il piccolo Lelio portava, tanto contenta, quanto mai fosse stata, da Cloelia senza fine onorata e riconosciuta: e l’altre nobili donne da nobili uomini accompagnate, delle grandissime bellezze di Biancofiore e della magnificenza di Filocolo ragionando,