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libro quinto 535

mia, dove sono i grandi parenti, i quali giá mi dicesti che io qui troverei? Ove i molti abbracciari? Ove la gran festa della mia venuta? Oimè, io non ho ancora niuno veduto, né tu mostrato me ne hai alcuno. Deh, perché alcuno almeno non me ne mostri? Io dubito che tu non m’abbi gabbata, e datomi ad intendere quello che non è vero, per venire a vedere la tua Roma, ov’io a nessuno ancora ti vidi parlare. Certo io mi pento giá d’essere qui venuta per tal conveniente, che io non conosca né sia da alcuno conosciuta, ché in verita giá per vedere alti palagi e intagliati marmi non avrei il mio Florio dal suo intendimento svolto». A cui Glorizia rispose: «Tanto a te e a me convien sostenere, quanto piacere sará di Florio, che taciturnitá n’ha imposta». E fra sé di dire come dalla sorella carnale della sua madre e da’ fratelli del suo padre era onorata, tutta ardea, e similmente di farsi a Cloelia conoscere, a cui piccola giovane era stata congiunta compagna, e ora, piú d’anni piena, da lei non era riconosciuta, e ancora alcuno de’ fratelli le pareva di aver veduto in compagnia di Menilio; né d’avere avuto ardire d’abbracciarlo, tutta si consumava. E stando essa e Biancofiore in questi ragionamenti, sopravvenne Cloelia, da loro lietamente ricevuta, e ruppe i loro parlari, loro narrando ciò che udito aveva. A’ quali ragionamenti Filocolo sopravvenne: e se non fosse che a Biancofiore accennò, che giá costei le pareva riconoscere per zia, quivi erano scoperti. Ma Biancofiore, vedendo Filocolo, chetò alquanto l’ardente disio, sperando che tosto con li loro si rivedrebbono.

Fece Ilario richiamare a sé Filocolo, e come egli nelle sue mani dei suoi parenti la pace aveva giurata gli narrò: della qual cosa Filocolo contentissimo, che fare dovesse li domandò. A cui Ilario disse: «Giovane, io ho promesso farti qui di Spagna venire, e però acciò che essi, alquanto la tua venuta tardandosi, piú nel disio s’accendano di vederti, va, e co’ tuoi compagni per modo convenevole prendi congedo, e fuori di questa cittá ne va a dimorare in alcun luogo vicino, nel quale tu sí cheto stia, che la fama di te non pervenga a’ loro orecchi: e quivi tanto aspetta, che io per te mandi. E