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534 | il filocolo |
pensatelo voi! Egli ancora se ne poria aumentare la nostra republica, però ch’egli potrebbe il suo regno al Romano Imperio sottomettere come giá fu: per che a me pare, e cosí vi consiglio, che s’egli la vostra pace vuole, che voi glieta concediate, e qui esso venendo onorevolmente il riceviate». A questo niuno rispondeva; ma Cloelia udendo che viva fosse la sua cara. nipote, di cui mai alcuna cosa piú non aveva udita, accesa di focoso disio di vederla, con assidui prieghi cominciò a pregare Menilio e Quintilio che la loro pace concedessero al giovane, secondo il consiglio d’Ilario, e facessero in Roma la cara sposa venire. Per che Menilio, dopo alquanto, conoscendo la veritá che Ilario loro parlava, e vinto da’ prieghi della sua donna, disse: «E come si poria questa cosa trattare? Con ciò sia cosa che esso a noi non manderebbe, perché dubita, e noi a lui non manderemmo, però che contrarii sono alla nostra fede, e i mandanti offenderiano». A cui Ilario: «Se la vostra pace volete rendere al giovane, e promettermi che venuto egli qui come parente il riceverete e avretelo caro, io credo sí fare con la speranza di Dio, che tosto lui e la vostra nipote e ’l piccolo Lelio vi presenterò». «E noi faremo ciò che tu divisi», rispose Menilio. E andati davanti al santo altare, dinanzi alla imagine di Colui a cui la morte per la nostra vita fu cara, per la sua passione e risurrezione giurarono in mano d’Ilario che qualora egli la loro nipote e il marito e ’l figliuolo di lei loro presentasse davanti, che essí come carissimi parenti gli riceverebbero e onorerebbero, e piú, che ciò che Lelio con Giulia giá possedette loro donerebbono. «Niuna cosa piú vi dimando» disse Ilario; «andate, e quando io vi farò chiamare verrete a me.» Per che costoro da Ilario partiti, verso la loro casa tornarono.
Biancofiore rimasa con Glorizia sola nel gran palagio del suo padre, essendo giá in Roma dimorata molti giorni co’ suoi zii, senza conoscerne alcuno, non osante di dire alcuna cosa a’ dimandanti, o di dimandare, tutta in sé ardeva di disio di conoscere i suoi, i quali Glorizia per adietro le aveva detto, per che cosí a Glorizia cominciò a dire: «O Glorizia, o donna