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libro quinto 531

pere e udire non volesse, e dell’alta condizione di Filocolo, e del basso stato che egli mostrava quivi ebbe ammirazione, e penò assai a crederlo, e poi cosí gli rispose: «La tua nobilta mi fa piú contento d’averti tratto d’errore, che se tu un particolare uomo fossi; e allora che tu sarai uomo di Dio, sí come tu se’ dell’avversaria parte, io t’onorerò come figliuolo di re si dee onorare. E certo se io noto bene le tue parole, lunga è stata la sofferenza di Dio, che di tanti e tali pericoli ti ha liberato, sostenendo la vita tua. Ma nullo altro merito ti ha tanta grazia impetrata, se non la conversione alla quale ora se’ venuto, di che tu, se ’l conosci, molto gli se’ tenuto: e veramente di ciò che tu dubiti è da dubitare, ma confortati, che io spero che lui, che di maggiori pericoli t’ha tratto, similmente di questo ti libererá. E io ci prenderò modo utile e presto, come tu vedrai, però che Quintilio è a me strettissimo amico, né niuna cosa voglio che egli similmente non voglia, per che di leggieri la loro pace avrai. Ma certo tanto ti dico: siati la tua sposa cara, né guardare perché in guisa di serva la sua madre alla tua fosse donata: ella fu del piú nobile sangue di questa cittá creata, sí come de’ Troiani i Giulii, e ’l padre fratello di costoro, in casa di cui tu tacitamente dimori, trasse origine dal magnanimo Scipione Africano, l’opere e la nobiltá del quale risonarono per tutto l’universo. E acciò che tu non creda che io forse meno che il vero ti dica, tu lo vedrai. Egli è in questa cittá patrizio Bellisano, figliuolo di Giustiniano imperatore de’ romani, il quale alla cattolica fede, sí come avanti ti dissi, venne non sono ancora molti anni passati, dirizzando lui Agapito sommo pastore: il quale Bellisano è di lei congiuntissimo parente: io il farò a te benivolo, come colui che come padre m’ubbidisce, e farollo al tuo onore sollecito, insieme con Vigilia qui sommo pontefice e vicario di Dio. Dunque confortati e spera in Dio, che il sole non vedra l’occaso, che tu conciliato sarai co’ fratelli del tuo suocero».

Niuno indugio pose Ilario alla sua promessione fornire; ma partito Filocolo, mandò per Quintilio e per Menilio, che