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526 il filocolo

il dittatore, cioè ’l Santo Spirito, la cui grazia discenda sopra voi, e vi dimori sempre».

Partironsi adunque Filocolo e Menedon da Ilario, sopra l’udite cose molto pensosi, e ripetendole fra loro piú volte, quanto piú le ripetevano tanto piú piacevano: per che essi in loro deliberarono del tutto di volere alla santa legge passare, e di narrarlo a’ compagni proposero. E accesi del celestiale amore, tornarono lieti al loro ostiere, dove essi il duca, Parmenione, Fileno e gli altri trovarono aspettargli, maravigliandosi della loro lunga dimora cosí soli. Co’ quali poi che Filocolo fu alquanto dimorato, non potendo piú dentro tenere l’accesa fiamma, chiamatili tutti in una segreta camera, cosí loro cominciò a parlare:

«Cari compagni e amici, a me piú che la vita cari, nuovi accidenti nuove generazioni di parlari adducono, e però io sono certo che voi vi maraviglierete assai di ciò che al presente ragionare vi credo; ma perciò che da nuova fiamma sono costretto, e secondo il mio giudizio lo debbo fare, non tacerò ciò che il cuore in bene di voi e mio conosce. Noi, come voi sapete, non siamo guari lontani al giorno nel quale il terzo anno compierá che voi per amor di me seguendomi lasciaste, sí come io, le case vostre, e in mia compagnia, non uno solo, ma molti pericoli avete corsi, pe’ quali io ho la vostra costanza e la fedele amicizia conosciuta, e conosco perfetta, e senza fine ve ne sono tenuto. Ma come che l’avversitá sieno state molte, prima da Dio e poi da voi la vita e ’l mio disio riconosco: per le quali cose mi si manifesta che se io a ciascuno di voi donassi un regno, quale è quello ond’io la corona attendo, non debitamente vi avrei guiderdonati; ma il sommo Dio provveditore di tutte le cose, e degli sconsolati consiglio, ha parati davanti agli occhi miei di gran meriti alle vostre virtú, i quali da lui, non da me, se ’l mio consiglro terrete come savi, prenderete, e in eterno sarete felici. E acciò che le parole, le quali io vi dirò, non crediate che io da avarizia costretto muova, infino da ora ogni potenza, ogm onore, ogni ricchezza che io ho e che avere deggio nel