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libro quinto 497

e le case che avete con affanno fatte e che dovreste in pace abitare, gente strana verrá che senza affanno le si goderá. Ora fu dagl’iddii data alla terra l’ampia superficie, perché un popolo solo la dovesse abitare? Non vi bastava il luogo che possedete? Che vi faceva se costoro alquanto da voi lontano si posero a dimorare, i quali, pensando che vostri antichi fratelli furono, se ben si guarda, dovevate nelle vostre case proprie ricevere? Pensando che similmente voi cosí come essi fuggitivi veniste in questo luogo, e quella ragione ci avevate che essi ora per loro difendono? Io pietoso de’ vostri danni voglio che l’uno all’altro perdoni le ricevute offese, e che sia tra voi vera e perfetta pace: e cosí come voi foste fratelli, cosí ricominciate, e de’ due popoli piccoli e cattivi divegnate uno grande e buono. E io, acciò che l’uno non isdegni andare a casa dell’altro ad abitare, vi darò nuova abitazione, la quale vi cignerò di profondi fossi e d’altissime mura e di forti torri, e in quella vi donerò armi, per le quali, se alcun vicino invidioso del vostro luogo ve lo volesse torre, il potrete difendere. Io vi darò similmente chi vi guiderá con ragionevole ordine, e le vostre quistioni con diritto stile terminerá, e sotto la cui protezione sicuri viverete come uomini: e oltre a questo, vi donerò doni, pe’ quali ornare vi potrete e parer belli quando gli altrui paesi visitare vorrete». Davanti al viso del magnifico uomo niuno seppe che dirsi, ma contenti dell’alte promessioni, strignendo le spalle, dopo alquanto risposero: «Messere, noi faremo ciò che voi vorrete». E tornato ciascuno a’ suoi queste cose riferí. E quali migliori novelle potevano loro essere contate? Essi, poco davanti in tanta discordia, insieme nel cospetto di Filocolo tutti vennero, e quelli che impotenti erano per i ricevuti colpi vi si fecero portare, e gittatiglisi a’ piedi, con una voce tutti la profferta grazia dimandarono, la quale Filocolo disse di fare. E fattigli entrare nel santo tempio, prima per la futura pace offersero sacrifici agl’iddii e quella con orazione divota dimandarono, e poi in presenza degl’iddii e di Filocolo e de’ suoi compagni baciandosi tutti insieme giurarono mai per accidente alcuno tal pace non rompere, ma intera