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libro quinto 493

chiare acque coagularsi nel mezzo e dirizzarsi in altra forma abbandonando il loro letto erboso, né seppero vedere come subitamente la testa, le braccia, il corpo, le gambe e l’altre parti d’un uomo, di quelle si formassono, se non che, riguardando con maraviglia, co’ capelli, con la barba e co’ vestimenti bagnati tutti trassero Fileno dal cavato luogo, e davanti a Filocolo il presentarono. Al quale egli, come il vide, s’inginocchiò davanti, e con pietose voci dimandò perdono, e appresso di Filocolo la benivolenza, le quali cose benignamente Filocolo gli concedette. Egli fu di nuovi vestimenti vestito e adorno, e li ravviluppati capelli e la malestante barba furono rimessi in ordine, levandone le superflue parti, e lieto si diede con gli altri cavalieri a far festa, maravigliandosi non poco qual caso quivi gli avesse menati insieme con Biancofiore. Il cui viso poi ch’egli ebbe veduto, stimandolo piú bello che mai gli fosse paruto, contento tacitamente si dispose al vecchio amore, credendo senza quello niuna cosa valere.

Queste cose cosí faccendosi, s’udi nel luogo un grandissimo romore, come di gente che, combattuuto, avesse la vittoria del campo acquistata. Del quale Filocolo co’ suoi si maravigliò, e dubitando alquanto dimandò Fileno se noto gli fosse e che significasse il romore, e chi il facesse. Al quale Fileno rispose sé molte volte simili romori avere uditi, ma per chi fatti fossero del tutto ignorava. Allora sí come a Filocolo piacque, il duca Feramonte e Massalino, sopra forti cavalli, armati e accompagnati da molti de’ sergenti, andarono per conoscere la cagione di tanto romore, e usciti dal folto bosco videro nel piano, alla riva del picciolo fiume, dall’una parte e dall’altra molta gente rustica nel sembiante, a’ quali non tenda né padiglione era, ma tagliati rami davano loro le disiate ombre; né alcuno v’era che di cappello d’acciaro o d’elmo rilucesse, né che cavallo facesse fremire nel povero campo, né tromba risonare, ma rozze corna movevano la disordinata gente a’ suoi mali; e quasi la maggior parte delle loro arme erano bastoni, e poche spadette tenevano occupati i loro lati,