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libro primo 43

rava, trapassato il meridiano cerchio, e con piú studioso passo cercava l’onde d’Esperia, quando Giulia misera dintorno a sé, ritornate le forze nel palido corpo, sentí piangere le dolenti compagne, che giá i loro danni avevano veduti; alle cui voci subitamente levatasi, disse: «O me misera, qual è la cagione del vostro pianto?» E riguardandosi dattorno non vide il caro marito, nelle cui braccia aveva perdute le forze degli esteriori spiriti. Allora, non potendo tenere le triste lagrime, disse: «Misera me! or dov’è fuggito il mio Lelio? Ecco se la fortuna ha ancora concedute l’insegne al mio marito contro a’ non conosciuti nemici!». E dicendo queste parole, quasi uscita di sé si dirizzò, e i miseri fati le volsero gli occhi verso quella parte, che le doveva mostrare il suo dolor manifestamente; e verso quella mirando, sentí lo spiacevole romore degli spogliatori, e vide il giá secco campo essere di caldo sangue tutto bagnato, e pieno della nemica gente. Allora il dubitante core ii quello che avvenuto era, manifestamente conobbe i suoi grandi danni. Ella non fu dalla feminile forza delle sue compagne potuta ritenere, che non andasse tra’ morti corpi senza alcuna paura; ma come persona uscita del natural sentimento, messesi le mani ne’ biondi capelli, gli cominciò con isconcio tirare a tor dell’usato ordine. I vestimenti squarciati mostravano le colorite membra, che in prima soleano nascondere. E bagnando delle sue lagrime il bianco petto, sfrenatamente sicura contro i nemici ferri, incominciò a cercare tra’ morti il corpo del suo caro marito, dicendo alle sue compagne: «Lasciatemi andare, e’ non è convenevole che cosí valoroso uomo rimanga ne’ campi lontani dalla sua cittá, senza essere lagrimato e pianto. Poi che la fortuna gli ha negate le lagrime del suo padre e de’ suoi parenti e del romano popolo, non gli vogliate anche torre queste della misera moglie». E andando ella per lo campo piangendo e sprezzando le sue bellezze, molti corpi morti con le proprie mani rivolgeva, per ritrovare il suo misero marito, ma i sanguinosi visi nascondevano la manifesta sembianza all’intelletto. E poi che ella n’ebbe molti rivoltati, riconosciuto alle chiare armature il suo