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libro quinto 453

farete, e non che a questo io vi storni, ma confortare vi deggio, e cosí farò: ché giusta cosa è che delle sue cose ogni uomo si rallegri piú che gli strani.» Disse adunque Filocolo: «Comandate che la nostra nave sia racconcia, acciò che, quando i venti al nostro viaggio saranno, possiamo con la grazia degl’iddii intendere al navicare».

Poi che l’amiraglio vide la volontá di Filocolo, egli comandò che la sua nave fosse acconcia e tutta di nuovi corredi guernita, e in compagnia di quella molte altre ne fece apprestare. Venne il proposto giorno della partenza: il mare imbiancava per li ripercossi remi, e mostrava poche delle sue acque, in quella parte occupato da molti legni; e il romore de’ naviganti, che cercavano di partirsi, e delle acque e de’ suoni, riempieva l’aere. Filocolo, che con violate vele e vestimenti era li co’ suoi compagni venuto, comandò che, levati quelli via, s’adornassero di bianchi, e fece inghirlandare i templi e dare sacrificii agl’iddii, mescolati con prieghi, che benevoli loro facessero i venti e le marine onde, e lui e’ suoi con perfetta salute perducessero a’ disiderati luoghi. E giá l’occidentale orizonte aveva ricoperto il carro della luce, e le stelle si vedevano, quando il vento piú fresco venne, per che a’ marinari parve di partirsi. E saliti sopra l’acconcia nave, chiamarono Filocolo, il quale con grandissima compagnia e d’uomini e di donne a’ marini liti pervenne, e quivi con pietoso viso e animo pervenuto, dall’amiraglio prese congedo, prima de’ ricevuti beneficii rendendogli debite grazie, e appresso da Alcibiade, da Dario e da Sadoc, a lui carissimi amici, s’accomiatò, e salito sopra la bianca nave, da questi tutti con lagrime si partí. Biancofiore e Glorizia salirono appresso a Filocolo, le quali Bellisano, Ascalione, il duca e gli altri compagni di Filocolo, tutti avendo a coloro che rimanevano porte le destre mani e detto addio, seguirono. E cosí tutti ricolti, l’una parte pigliò il mare, e l’altra la terra, e gli animi che per lunga consuetudine e per eguali costumi erano divenuti uno, tennero luogo in mezzo la distanza, riscontrandosi quasi partiti da’ corpi che si divisero.