Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
432 | il filocolo |
confortavagli al loro intendimento. E quivi trovarono Ircuscomos e Flaganeo costrignenti il maledetto popolo alla morte de’ due amanti.
Pingesi avanti Ascalione, e ficca gli occhi per l’oscuritá del fummo, disiderando, se in alcun modo esser potesse, di veder Filocolo, ma per niente s’affatica: per che dirizzatosi sopra le strieve, vede i compagni pure a lui guardare. Ond’egli recatasi la forte lancia in mano, e chiusa la visiera dell’elmo, e imbracciato il forte scudo, ardendo tutto di rabbiosa ira, fra sé disse: ‛O graziosa anima, dovunque tu dimori, avendo in queste fiamme di Filocolo lasciato il corpo, rallégrati, però che a vedere gl’infernali fiumi grande compagnia d’anime de’ tuoi nemici ti seguirá, e poi quelle de’ tuoi compagni, de’ quali niuno al tuo padre intende rapportare novelle di tua morte. Veramente, o anima graziosa, chiunque gliele dirá, con la tua morte la vendetta fatta d’essa e le morti di noi tutto racconterá. Préstinci gl’iddii sí lunga vita, che, prima che i nostri occhi si chiudano, noi veggiamo le nostre spade tinte di ciascun sangue di qualunque t’ha nociuto, e poi ci facciano cadere con loro insieme senza vita nel sanguinoso prato: dove se chi ci uccida non troveremo, noi con le nostre mani, per seguirti, la morte ci porgeremo’. E questo detto, dirizzatosi verso Ircuscomos, il quale davanti a sé vedeva, gridando disse: «Ahi, crude! barbaro, oggi la tua crudeltá avrá fine, la tua morte sará merito della mia lancia».
E corsogli sopra, dirizzata verso lui la crudele punta, lo ferí nello scudo, sopra il quale quella si ruppe senza offenderlo punto. Il barbaro, questo vedendo, con altissime voci richiamò la sparta masnada sopra i sette compagni, non avendo ancora veduto l’ottavo: e sí come il porco, poi che sente l’agute sanne de’ caccianti cani, schiumoso con furia si rivolge tra essi, magagnando con la sanna quale prima giunge, cosí Ircuscomos rabbioso, con ispiacevole mormorio, con una mazza ferrata in mano, sopra il cavallo con tutta sua forza si dirizzò per ferire Ascalione sopra la testa. Ma Ascalione savio lo schifò, e, mentre che ’l peso del corpo tirava Ircuscomos ab-