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libro quarto 429

salute di Filocolo, entrato di tale istanzia in varie imaginazioni, si rivolse per la mente le future cose, e dubitando forte non avvenissero, il tacito sonno con quieto passo gli entrò nel petto; e levandolo da quelle, in sé tutto quanto il legò, e nuove e disusate cose gli dimostrò, mentre seco il tenne. E’ gli pareva essere in un luogo da lui mai non veduto, e pieno di pungenti ortiche e di spruneggioli, del qual luogo volendo uscire, e donde non trovando, s’andava avvolgendo e tutto pungendosi. E di questo in sé sostenendo gravissima doglia, non so da che parte gli parea veder venire Filocolo tutto ignudo, palido e in diverse parti del corpo piagato, e tutto livido, e dietro a lui in simile forma Biancofiore, con le bionde treccie sparte sopra i candidi omeri, e correndo verso lui fra le folte spine, tutti si pugnevano e dalle punture pareva che sangue uscisse, che tutti gli macchiasse: e giunti nel suo cospetto si fermavano, e senza parlare alcuna cosa, il riguardavano né piú né meno come se dire volessero: ‛Non ti muove pietá di noi a vederci cosí maculati?’. I quali riguardahdo cosí conci, Ascalione senza dire alcuna cosa piangeva, parendogli che piú li loro mali che li suoi propri gli dolessero. Ma cosí stati alquanto, gli parve che Filocolo piú gli s’appressasse, e piangendo gli dicesse con voce tanto fioca che appena gli la pareva udire: ‛O caro maestro, che fai, che non ci aiuti? Non vedi tu come la nemica fortuna, voltatasi sopra me e sopra la innocente Biancofiore, premendoci sotto la piú infima parte della sua ruota ci ha conci? Come puoi vedere, niuna parte di noi ha lasciata sana, e minacciaci di peggio, se il tuo aiuto o quello degl’iddii non ci soccorre’. A cui Ascalione parea che rispondesse: ‛O cari a me piú che figliuoli, la maraviglia che di voi e delle vostre piaghe ho avuta assai, senza parlarvi m’ha tenuto; ma piú d’ammirazione mi porge il vedervi insieme dolenti, non sappiendo pensare come esser possa, essendo tu con la disiata giovane Biancofiore ed ella teco, la fortuna ci possa porre alcuna noia, che dolenti vi faccia: dimmi come questo è avvenuto; il mio aiuto sai che per lo tuo bene è disposto ad ogni cosa infino alla morte. Mostrami pur da cui