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418 il filocolo


Mossesi senza ordine la scellerata masnada, e allegri del male operare salirono le disusate scale, e pervennero alla camera, la quale ancora sí come l’amiraglio lasciata l’aveva trovarono, e passarono dentro, e videro i due amanti abbracciati dormire, maravigliandosi delle bellezze di ciascuno. Ma giá per questo niuna pietá rammorbidisce li duri cuori. Le scellerate mani legano i giovani colpevoli per soverchio amore. Niuno da tanta crudeltá si tira indietro, ma ciascuno piú volentieri li stringe, e, prendendo diletto di toccare la dilicata giovane, per merito di quello aggiungono piú legami. Toccano le ruvide mani le dilicate carni, e gli aspri legami e duri le stringono, e li disordinati romori percuotono l’odorifero aere: per che i due amanti stupefatti si svegliano, e, veggendosi intorno il disonesto popolo, si vogliono levare per fuggire, ma i non ancora sentiti legami gl’impediscono; e non vedendosi alcun altro aiuto o rimedio, con dolorosa voce dimandano che questo sia. E con vergognose parole è loro risposto: «Voi siete per le vostre opere morti». La miseria, alla quale la non istante fortuna gli aveva recati, niuna risposta lascia porgere convenevole a’ dolenti prieghi. Biancofiore, in reale eccellenzia sempre vivuta infino a qui, è ora come vilissima serva trattata, e dispregiata da’ disonesti parlamenti della sconvenevole gente. E Filocolo, al quale i maggiori baroni solevano porgere dilicati servigi, percosso è con le mani, e con villane parole dai piú vili schernito. Biancofiore piange né sa che dire, e stordita non può pensare come avvenuto sia il doloroso accidente. E il romore multiplica per la torre: corre Glorizia, e corrono l’altre damigelle; ciascuna prima si maraviglia, e poi per pietá piange, e la bella sala, che mai dolenti voci sentite non avea, ora di quelle piena risonando mostra il dolore maggiore. Niuna può a Biancofiore soccorso donare, ma disiderose della sua salute, lagrime e prieghi per quella porgono agl’iddii. Niuna si fa schiva di rimirare l’ignudo giovane, ma notando le sue bellezze, col pensiero menomano la colpa di Biancofiore. I contrari fati sospingono i sergenti ad affrettarsi d’adempiere il comandamento del