Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/413


libro quarto 409

drei agl’immortali secoli: ma se a lui altro che bene avvenisse, oltre misura mi dorrebbe. E certo io m’ucciderei avanti che io vedere lo volessi». «Or ecco» disse Glorizia, «tu nol puoi avere, ed egli non c’è, né ci può venire: è alcun altro che tu disiderassi o, poi che tu non vedesti lui, ti sia piaciuto? Con turbato viso rispose Biancofiore: «O Glorizia per quell’amore che tu mi porti, piú simili parole non mi dire. Egli non è nel mondo uomo, cui io disideri né che mi piaccia se non egli: e poi ch’io lui non vidi, e’ non mi parve uomo vedere, non che alcuno me ne piacesse, avvegna che egli a torto ebbe giá opinione ch’io amassi Fileno, il quale me molto amò, ma da me mai non fu amato. Cessino gl’iddii da me che alcuno mai me ne piaccia se non Florio, e che io d’altrui che sua sia giá mai, mentre queste membra in vita staranno col tristo corpo: e poi che l’anima ancora da questo si partini, ove ch’ella vada sará sua, e lui a mio potere seguirò. E voglioti dire nuova cosa, che poi che tu stamani mi dicesti la veduta visione, ed entrando io in questa camera, il core mi cominciò si forte a battere, che mai non mi ricordo che si forte mi battesse, e giuroti, per gli eterni iddii, che ovunque io sono andata o stata, e’ m’è paruto avere allato Florio: per che io porto ferma speranza ch’egli per lo mondo mi cerchi, sí come tu mi dicesti che credevi, e forse in questo paese dimora». «Siane certa», le disse Glorizia.

Andavasene la notte con queste parole, e Filocolo di dietro alla cortina ascoltava il ragionare di queste due, e tal volta da nascosa parte Biancofiore rimirava, e con ferventissimo disio voleva dire: ‛Io son qui, il tuo Florio, il quale tu tanto disideri!’. Ma per la promessa fede, e per la paura del mostrato pericolo egli si riteneva, e gli pareva ogni ora un anno che Glorizia tacesse, e che Biancofiore andasse a dormire; ma del suo disio il contrario avveniva, che mai Biancofiore tanto vegghiato non avea, quanto quella sera, invescata. alle parole di Glorizia, vegghiava. Ma poi che Glorizia, vinta dal sonno, lasciò Biancofiore, e nella vicina camera andò a dormire, Biancofiore si coricò nel ricco letto, e per quello stendendo