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396 il filocolo

mente conosco che non potrei mai fare tanto che alla vostra nobilitá aggiugnere potessi, o che d’onore a quella piú non si convenisse. Ma voi mi porgete ammirazione col dire che mai per me non operaste, perché questo io operare dovessi. Or crediate che se la mia vita piú tempo lontanasse che quella di Dodamia, di Zenone o d’Epimenide non fece, mai dalla memoria mia non si partirá l’essere per la vostra benignitá vivo, sí come giá oggi udiste che io riconosco. E quando questo non fosse stato, sarebbe illecita cosa a fare, lá dove amichevole amore di due cuori fa uno. Niuna cosa a fin di servigio ricevuta è, o che ricevere per inanzi si deggia: avvegna che questo a me non posso appropriare, però che, come giá dissi, da voi la vita tengo, e conosco voi tanto e tale, che io non dubito che voi piú che altro uomo del mondo per me possiate operare, e perciò non pur coloro da’ quali l’uomo ha servigi ricevuti sono da essere onorati, ma quelli ancora che possono per inanzi servire». Il castellano ferventissimo a’ piaceri di Filocolo, udendo dire lui poterlo piú ch’altri mai servire, con molti scongiuri lo strinse ch’egli non gli celasse di che poteva essere cosí da lui servito, che come se medesimo piú volte servirebbe. Piú volte a questa dimanda tacque Filocolo, e Sadoc piú volte, ognora piú acceso di sapere in che a Filocolo servire potesse, lo strinse. La qual cosa vedendo Filocolo, piúi fiate volle il suo disio palesare, e infino al profferire recò le parole, e poi dubitando le tirava indietro, in altre novelle volgendole. Ma il castellano, avendo proposto pure di volere sapere in che servire lo potesse, non restava di incalzarlo, ogni novella rompendogli, e che ciò gli dicesse pregandolo, non pensando che dovesse riuscire a quello che fece. Filocolo, cosí incalzato, e piú ognora dubitando, per avventura si ricordò d’un verso giá da lui letto in Ovidio, ove i paurosi dispregia dicendo: ‛La fortuna aiuta gli audaci, e i timidi caccia via’; e vedendo manifestamente che tra lui e la fine del suo disio era questo, che parlare gli conveniva s’egli servigio voleva ricevere, allargò le forze al disiderante core, e propose di dare via alle parole, e cominciò cosí: