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380 il filocolo

che pulcella non sia, non puote aver luogo. E prima che io a porgere alcun consiglio proceda, voglio divisare come queste pulcelle in questa torre dimorano, e sotto che guardia: le quali cose udite, forse cosí com’io saprete consigliare. La torre dove le donzelle dimorano, come voi nel nostro porto entrando poteste vedere, è altissima tanto, che quasi pare che i nuvoli tocchi, e si è molto ampia per ogni parte, e credo che il sole, che tutto vede, mai sí bella torre non vide, però ch’ella è di fuori di bianchissimi marmi e rossi e neri e d’altri diversi colori tutta infino alla sommitá maestrevolmente lavorata e murata, e appresso ha dentro a sé per molte finestre luce, le quali finestre divise da colonnelli, non di marmo, ma d’oro tutti, si possono vedere, le porte delle quali non sono legno, anzi pulito e lucente cristallo. Tutto questo di fuori a’ riguardanti si può palesare, ma dentro ha piú mirabili cose, le quali, chi non le vede, impossibile gli parrebbe a credere udendole narrare. E’ vi sono cento camere bellissime, e chiare tutte di graziosa luce, e molte sale; ma tra l’altre sale una ve ne dimora, credo la piú nobile cosa che mai fosse veduta. Ella tiene della larghezza della torre grandissima parte, volta sopra ventiquattro colonne di porfido di diversi colori, delle quali alcuna ve n’ha si chiara, che, rimirandovi dentro, vedi ciò che per la gran sala si fa: e fermansi le lamie di questa sala sopra capitelli d’oro posti sopra le ricche colonne, le quali sopra basole d’oro similemente sopra il pavimento si posano. Queste lamie sono gravanti per molto oro, nelle quali riguardando niuna cosa vi puoi vedere altro, salvo se pietre nobilissime non vedessi. In questa sala nelle pareti dintorno, quante antiche storie possono alle presenti memorie ricordare, tutte con sottilissimi intagli adorne d’oro e di pietre vi vedresti: e sopra tutte scritto è di sopra quello che le figure di sotto vogliono significare. Quivi ancora si veggono tutti i nostri iddii onorevolissimamente sopra ogni altra figura posti, co’ quali gli avoli e gli antichi padri del nostro amiraglio tutti vedere potresti. In questa sala non si mangia se non sopra tavole d’oro, né niuno vasellamento se