Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/366

362 il filocolo

rata, il sangue, dintorno al cuore coagulato, per lo ricevuto caldo per le fredde vene si cominciò a spandere, e gli spiriti tramortiti cominciarono a ritornare a’ loro luoghi: onde la donna risentendosi cominciò a chiamare la madre di lei, dimandando ove ella fosse. A cui il cavaliere in luogo della madre rispose che in buon luogo dimorava e ch’ella si confortasse. In questa maniera stando, come fu piacere degl’iddii, invocato l’aiuto di Lucina, la donna, faccendo un bellissimo figliuolo maschio, da tale affanno e pericolo si liberò, rimanendo scarica e fuori d’ogni alterazione, e lieta del nato figliuolo: a cui prestamente balie alla guardia di lei e del garzone trovate furono. Ritornata adunque la donna dopo il grave affanno alla vera conoscenza, ed essendo giá nato nel mondo il nuovo sole, dinanzi si vide il cavaliere che l’amava e la madre di lui a’ suoi servigi ciascuno di loro presti: e de’ suoi parenti, miratasi assai dattorno, niuno ne vide. Per che venuta in cogitabile ammirazione, quasi tutta stupefatta disse: ‛Ove sono io? Qual maraviglia è questa? Chi m’ha qui, dove io mai non fui, recata?’. A cui il cavaliere rispose: ‛Donna, non ti maravigliare, confortati, ché quel che tu vedi, piacere degl’iddii è stato, e io ti dirò come’. E cominciando dal principio, insino alla fine com’era avvenuto le dichiarò, conchiudendo ch’ella e il figliuolo erano vivi per lui: per la qual cosa sempre a’ suoi piaceri eran tenuti. Questo sentendo la donna, e conoscendo veramente che per altro modo alle mani del cavaliere non poteva essere pervenuta, se non per quello che egli le narrava, prima gl’iddii con divote voci ringraziò, e appresso il cavaliere sempre a’ suoi servigi e piaceri offerendosi. Disse adunque il cavaliere: ‛Donna, poi che a’ miei voleri conoscete essere tenuta, io voglio che in guiderdone di ciò ch’io ho adoperato vi confortiate, infino alla tornata mia dallo oficio al quale fui eletto giá è tanto tempo, che presso alla fine sono, e mi promettiate di mai né al vostro marito né ad altra persona senza mia licenza non palesarvi’. A cui la donna rispose non potergli né questo né altro negare, e che veramente ella si conforterebbe, e con giuramento