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libro quarto 361

mutamento; e cosí tra se medesimo disse: ‛Ahi villana morte, maladetta sia la tua potenza! Tu m’hai privato di colei che io piú ch’altra cosa amava, e cui io piú disiderava di servire, ben che verso di me la conoscessi crudele. Ma poi che cosí è avvenuto, quello che amore nella vita di lei non mi volle concedere, ora ch’ella è morta non mi potrá negare: che certo, s’io dovessi morire, la faccia, che io tanto viva amai, ora morta converrá che io baci’. Aspettò adunque il cavaliere la notte, e, preso uno de’ piú fidati famigliari che egli avea, con lui per l’oscure tenebre si mise a gire alla cittá, nella quale pervenuto, sopra la sepoltura dove sepellita era la donna se n’andò, e quella aperse, e, confortato il compagno che ’l dovesse senza alcuna paura attendere, entrò in quella e con pietoso pianto dolendosi cominciò a baciare la donna, e a recarlasi in braccio. E dopo alquanto, non potendosi di baciare costei saziare, la cominciò a toccare, e mettere le mani nel gelato seno fra le fredde menne, e poi le secrete parti del corpo con quelle, divenuto ardito oltre al dovere, cominciò a cercare sotto i ricchi vestimenti, le quali andando tutte con timida mano tentando sopra lo stomaco le distese, e quivi con debile movimento sentí li debili polsi muoversi alquanto. Divenne allora questi non poco pauroso, ma amore il facea ardito: e ricercando con piú fidato sentimento, costei conobbe che morta non era; e di quel luogo primieramente la trasse con soave mutamento; e appresso involtala in un gran mantello, lasciando la sepoltura aperta, egli e il compagno a casa della madre di lui tacitamente la ne portarono, scongiurando il cavaliere la madre per la potenza degl’iddii, che né questo né altro a niuna persona manifestare dovesse. E quivi fatti accendere grandissimi fuochi, i freddi membri venne riconfortando, i quali però non debitamente tornavano alle perdute forze, per la qual cosa egli, forse in ciò discreto, fece un solenne bagno apparecchiare, nel quale primieramente molte virtuose erbe fece mettere, e appresso lei vi mise, faccendola in quella maniera che si conveniva teneramente governare. Nel qual bagno poi che la donna fu alquanto spazio dimo-