Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/351


libro quarto 347

zione, e però tiepidamente disia. E però la maritata, sovente in tali cose raccesa piú ch’altra, tali effetti disidera: e tal volta le maritate sogliano da’ mariti oltraggiose parole e fatti ricevere, delle quali volontieri prenderebbero vendetta se potessono, e niuna via piú presta è loro rimasa che donare il suo amore a chi le stimola di volerlo, in dispetto del marito. E avvegna che in tale maniera la vendetta sia e convegna essere molto occulta per non crescere l’onta, nondimeno elle ne sono nell’animo contente. Poi il sempre usare un cibo è tedioso, e sovente abbiamo veduto i dilicati per li grossi cibi lasciare, tornando poi a quelli quando l’appetito degli altri è contento. Ma però, come dicemmo, lecito non è l’altrui cose con ingiusta cagione disiderare, le maritate lasceremo a’ loro mariti, e prenderemo dell’altre, delle quali copiosa quantitá ci para davanti agli occhi la nostra cittá, e piú tosto le vedove seguiremo amando che le pulcelle, però che le pulcelle, rozze e grosse a tale mestiere, non senza molto affanno si recano abili a’ disiderii dell’uomo: quello che nelle vedove non bisogna. Appresso, se le pulcelle amano, esse non sanno che si disiderare, e però con intero animo non seguono i vestigi dell’amante come le vedove, in cui giá l’antico foco riprende forza, e falle disiderare quello che per lungo abuso aveano obliato, ed è loro tardi di venire a tale effetto, piangendo il perduto tempo, e le solinghe e lunghe notti che hanno trapassate ne’ vedovi letti: però queste siano amate piú tosto, secondo il nostro parere, da coloro in cui libertá in sottomettersi dimora».

Rispose allora Feramonte: «Eccelsa reina, ciò che della maritata diceste, aveva io nell’animo deliberato che cosí dovesse essere, e piú ora da voi udendolo ne sono certo; ma delle pulcelle e delle vedove tengo contraria opinione, lasciando le maritate andare per le ragioni da voi poste: però che mi pare che piú tosto le pulcelle che le vedove si dovriano seguire, con ciò sia cosa che l’amore della pulcella piú che quello della vedova paia fermo. La vedova senza dubbio ha giá altre volte amato, e ha veduto e sentito molte cose d’amore,