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344 il filocolo

è da acquistare. Appresso, amando un uomo una donna di maggiore condizione che egli non è, molti pericoli ne gli possono seguire, né però ultimamente n’ha maggiore diletto che d’una minore. Noi veggiamo ad una gran donna avere molti parenti, molta famiglia, e tutti riguardare ad essa sí come solleciti riguardatori del suo onore, de’ quali se alcuno di questo amore s’avvedesse, com’io giá dissi, all’amante grave pericolo ne può seguire: quello che della meno nobile non potrebbe cosí di leggieri avvenire. I quali pericoli ciascuno a suo potere dee fuggire, con ciò sia cosa che chi il riceve si ha il danno, e chi il fa se ne ride, dicendo: ‛Ben gli sta; dove si metteva egli ad amare?’Né ancora si muore piú che una volta, per che ciascuno dee ben guardare come quella una viene a morire, e dove, e per che cagione. E ancora è credibile cosa che la gentil donna poco il prezzerá, però che essa medesima disiderera d’amare sí alto uomo o maggiore come è la donna, e non minore di sé: e cosí costui tardi o non mai al suo disio perverrá. E della minore gli avverra il contrario, però ch’ella si glori era d’essere amata da tanto amante, e ingegnerassi di piacergli per nutricare l’amore. E dove questo non fosse, la potenza dell’amante potrá senza paura fare il suo disio adempiere: però io terrei, che amare si dovesse la minore piuttosto che l’altra».

«E’ v’inganna il parere» disse la reina alla bella donna, «però che amore ha questa natura, che quanto piú si ama, piú si disidera d’amare: e questo per quelli che per lui maggiore doglia sentono si può comprendere, i quali, avvegna che quella molto gli molesti, ognora piú amano, né alcuno col core tosto la sua fine disidera, ben che il mostri con le parole. Dunque, ben che i piccoli affanni si cerchino da’ pigri, da’ savi sono le cose, che con piú affanno s’acquistano, piú graziose e piú dilettevoli tenute: però la minore donna amare e acquistarla saria, come voi dite, poco affanno, e però poco cara e brieve d’amore, e seguirebbesi che amando si disiderasse di meno amare, ch’è contro alla natura d’amore, come di sopra dicemmo. Ma della grande, che con affanno s’acquista,