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334 il filocolo

Pasife, la quale ad una bestia senza razionale intendimento e senza intelletto non ardiva d’esprimere il suo volere, ma con le proprie mani cogliendo le tenere erbe s’ingegnava di farlo a sé benigno, adornando se medesima sovente allo specchio per piacergli e per accenderlo in tal disio quale era ella, acciò ch’egli si movesse a cercare ciò che ella non ardiva dimandare a lui! Non è atto di donna innamorata, né d’alcun’altra, l’essere pronta, con ciò sia che sola la molta vergogna, la quale in noi deve essere, è rimasa del nostro onore guardatrice. Noi abbiamo voce tra gli uomini, ed è cosí la veritá, di sapere meglio l’amorose fiamme nascondere che gli uomini: e questo non genera altro che la molta temenza, la quale le nostre forze, non tante quanto quelle degli uomini, piú tosto occupa. Quante ne sono giá state, e forse noi d’alcune abbiamo saputo, le quali s’hanno molte volte fatte invitare di pervenire agli amorosi affetti, che volontieri n’avrebbero lo invitatore invitato prima che egli loro, se debita vergogna o temenza ritenute non le avesse! E non per tanto, ogni ora che il no è della loro bocca uscito, hanno avuto nell’animo mille pentute, dicendo col core cento volte sí. Rimanga, adunque, simile scelerato ardire nelle pari di Semiramis e di Cleopatra, le quali non amano, ma cercano acchetare il loro libidinoso volere, il quale acchetato, non piú avanti d’uno che d’un altro si ricordano. I savi mercatanti mal volontieri arrischiano tutti i loro tesori ad un’ora a’ fortunosi casi: e non per tanto una picciola parte non si curano di concedere loro, non sentendo di quella nell’animo alcuno dolore, s’avviene che la perdano. Amava dunque la giovane, che abbracciò il vostro fratello, poco, e quel poco alla fortuna concedette, dicendo: ‛Se costui per questo io acquisto, bene sta, se mi rifiuta, non ci sará piú che prendersene un altro’. L’altra, che vergognando si rimase, con ciò sia cosa che ella lui amasse sopra tutte le cose, dubitò di mettere tanto amore in avventura, imaginandosi: ‛Se questo forse gli spiacesse e rifiutassemi, il mio dolore sarebbe tanto e tale ch’io ne morrei’. Sia adunque piú la seconda che la prima amata.»