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libro quarto 329

mente senza conforto si dorrá mentre l’amore durera: e però, secondo il nostro giudicio, ne pare maggiore doglia quella del geloso che quella di chi ama e non è amato.»

Disse Clonico allora: «O nobile reina, per ciò che voi dite, aperto pare che sempre siete stata amata da chi amato avete, per la qual cosa la mia pena mal conoscete. Come si potrebbe mostrare che gelosia porgesse maggiore pena che quella ch’io sento, con ciò sia cosa che colui la disiderata cosa possiede, e puote, quella tenendo, prendere in un’ora piú diletto di lei che in un lungo tempo sentirne pena, e nondimeno da sé per esperienzia può cacciare tal gelosia, se avviene che trovi falso il suo parere? Ma io, di focoso disio acceso, quanto piú mi trovo lontano ad adempierlo, tanto piú ardo, e assalito da mille stimoli mi consumo; né a ciò mi può aiutare alcuna speranza, però che per le molte volte ch’io ho riprovata costei, e trovatala ognora piú acerba, io vivo disperato. Per che la vostra risposta mi pare che alla veritá sia contraria: però che io non dubito che sia molto meglio dubitando temere, che piangendo disiare».

«Quella amorosa fiamma che negli occhi ne luce e che il nostro viso ognora adorna piú di bellezza, mai non consentí che invano amassimo, sí come voi dite, ma non per tanto non ci si occulta quanta e quale sia la pena dell’uno, e quale dell’altro», rispose la reina, seguendo: «e però, sí come la nostra risposta sia con la veritá una cosa, vi mostreremo. Egli è manifesto che quelle cose che piú la quiete dell’animo impediscono, sono le sollecitudini, delle quali alcune a lieto fine vanno, alcune a dolente fuggire intendono. Delle quali quanto piú ne ha l’animo, tanto piú ha affanno, e massimamente quando noiose sono: e che il geloso piú di voi n’abbia è manifesto, però che voi a niuna cosa intendete se non solamente ad acquistare l’amore di quella donna cui voi amate, il quale non potendolo avere v’è gravissima noia. Ma certo e’ potrebbe di leggieri avvenire, con ciò sia cosa che i cuori delle femine sieno mobili, che voi subitamente, non pensandoci, vi trovereste averlo acquistato: e forse ch’ella v’ama,