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libro quarto 307

amante ha perduto senta maggior dolore, e sia piú dalla fortuna offesa. Fabrizio mai li casi della fortuna non pianse, ma Pompeo è manifesta cosa che sí. Se dolci cose mai non si fossero gustate, ancora sarebbero a conoscere l’amàre. Medea non seppe mai, secondo il suo dire, che prosperitá si fosse mentre ella amò, ma, abbandonata da Iasone, si dolse dell’avversitá. Chi piangerá quello ch’egli non ebbe mai? Non alcuno, ma piú tosto il disidererá. Seguasi, adunque, che l’una per dolore, l’altra per disio piangeva delle due donne.»

«Molto m’è duro a pensare, graziosa donna, ciò che voi dite» disse il giovane, «con ciò sia cosa che chi ’l suo disio ha d’una cosa disiderata avuto, molto si debba piú nell’animo contentare, che chi disidera e non puote il suo disio adempiere. Appresso, niuna cosa è piú leggiera a perdere che quella la quale speranza avanti piú non promette di rendere. Ivi dee essere smisurato dolore, ove eguale volere non potere quello recare ad effetto impedisce. Quivi hanno luogo i ramaricamenti, quivi i pensieri e gli affanni, però che se le volontá non fossero eguali, per forza mancherebbero i disii: ma quando gli amanti si veggono davanti, le disiderate cose, e a quelle pervenire non possono, allora s’accendono e dolgonsi piú che se da loro i loro voleri stessero lontani. E chi tormenta Tantalo in inferno se non le pome e l’acque, che quanto piú alla bocca gli si avvicinano tanto piú fuggendosi poi moltiplicano la sua fame? Veramente io credo che piú dolore sente chi spera cosa possibile ad avere, né a quella per avversarii impedimenti resistenti pervenire puote, che chi piange cosa perduta e irrecuperabile.»

Disse allora la reina: «Assai seguita bene la vostra risposta, lá ove di lungo dolore fosse vostra dimanda stata; ben che a cotesto ancora si potrebbe dire, cosí esser possibile per dimenticanza il dolore abbreviarsi nelle cose disiderate, ove continuo impedimento si vede da non poterle adempiere, come nelle perdute, ove speranza non mostra di doverle mai riavere. Ma noi ragionammo quale piú si doleva, quando dolendo le vedeste: però, seguendo il proposto caso, giudiche-