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288 il filocolo

si vedevano, impauriti e mezzi morti giacevano tutti bagnati, e quasi ogni potenza corporale perduta, si conducevano secondo i disordinati movimenti della nave. Ma al vecchio Ascalione, il quale altre volte simiglianti avversitadi provate aveva, ancora che paurosa fosse, non gli pareva cosa nuova, e con migliore speranza viveva che alcuno degli altri, e tutti li andava riconfortando con buone parole come cari figliuoli. E mentre queste cose cosí andavano, la nave portata da’ poderosi venti senza niuno governamento, avanti che ’l giorno apparisse da nulla parte, ne’ porti dell’antica Partenope fu gittata da’ fieri venti, quasi vicina agli ultimi suoi danni: e quivi da’ marinari, che vedendosi in porto ripresero conforto, cosí spezzata dalle bande e fracassata, in sicuro luogo dall’ancore fu fermata, e aspettarono il nuovo giorno ringraziando gl’iddii, non sappiendo in che parte la fortuna li avesse balestrati.

Poi che il giorno apparve e il luogo fu conosciuto da’ marinari, contenti d’essere in sicuro e grazioso luogo, discesero in terra. E Filocolo e’ suoi compagni, a’ quali piú tosto dalla sepoltura risuscitati pareva uscire che dalla nave, scesi in terra, e rimirando verso le crucciate acque, ripetendo in se medesimi i passati pericoli della passata notte, appena parea loro poter essere sicuri, e ringraziando gl’iddii che da tal caso recati gli avevano a salute, offersero loro pietosi sacrificii e cominciaronsi a confortare. E da un amico d’Ascalione onorevolmente ricevuti furono nella cittá, e quivi la loro nave fecero racconciare tutta, e di vele e d’albero e di timoni migliori che li perduti la rifornirono, e incominciarono ad aspettar tempo al loro viaggio, il quale molto piú si prolungò che ’l loro avviso non estimava. Per la qual cosa Filocolo volle piú volte per terra pigliare il cammino, ma, sconfortato da Ascalione, se ne rimase, aspettando il buon tempo, in quel luogo.

Videro Filocolo e’ suoi compagni Febea cinque volte tonda e altretante cornuta, avanti che Noto le sue impetuose forze abbandonasse: né quasi mai in questo tempo videro rallegrare il