elli hanno le dimandate cose a’ dimandanti concedute, dilettansi, ed è loro a grado, che i ricevitori in luogo di riconoscenza offerino graziosi doni e rendano debiti onori alle loro deitá, mostrandosi grati _dello ricevuto beneficio. E però, sí come dissi, nel nostro tornare, ricevute le desiate cose, ci mostreremo conoscenti del ricevuto consiglio, onorandolo come si converrá».
Questo consiglio a tutti piacque, e tutto quel giorno e la notte quivi dimorarono senza piú molestare la misera fontana; e la vegnente mattina, secondo l’ammaestramento dello strano iddio, mancate l’abbondanti acque che il solingo piano avevano il preterito giorno allagato, presero il cammino, per lo quale sollecitamente pervennero ad Alfea e a’ suoi porti, avanti che l’occidentale orizzonte fosse dal sole toccato. Qui vi la mandata nave quasi in un’ora insieme trovarono essere venuta: di che contenti, sperando per quello le cose piú prospere nel futuro, su vi montarono senza alcuno indugio, e a’ prosperevoli venti renderono le sanguigne vele, comandando che all’isola del Fuoco il cammino della nave si dirizzasse. Eolo aiutava con le sue forze il nuovo legno, e lui con Zefiro a’ disiati luoghi pingeva, e Nettunno pacificamente i suoi regni servava: onde Filocolo e’ suoi compagni contenti al loro cammino senza affanno procedevano. Ma la misera fortuna, che niuno mondano bene lascia gustare senza il suo fele, non consentí che lungamente questa fede fosse a’ disiosi giovani servata; ma, avendo giá costoro posti il terzo giorno assai vicini al luogo ove, quando nella nave entrarono, avevano diliberato di riposarsi, le bocche di Zefiro chiuse, e diede a Noto ampissima via sopra le salate acque: e Nettunno in se medesimo tutto si commosse con ispaventevole mutamento. Onde dopo poco spazio i giovani, non usi di queste cose, quasi morti in tale affanno, senza ascoltare alcun conforto, nella nave si riputavano. Erasi Noto con focoso soffiamento di Etiopia levato, volendo il giorno giá dare alla notte loco, e aveva l’emisperio tutto chiuso d’oscurissimi nuvoli, minacciando noiosissimo tempo: e i marinari di lontana parte vedeano il mare aver