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264 | il filocolo |
vestimenti di Biancofiore, qui a sepellire la mandammo: e che questa sia un’altra, com’io ti dico, tu il puoi vedere.» E fatta aprire la sepoltura, a tutti si manifestò che quella non era Biancofiore, ma un’altra giovane. «Adunque disse Florio, «Biancofiore dov’è?» «Ella non è qui al presente», disse la reina; «ov’ella sia, andianne al nostro palagio, e tel dirò.» «Certo, io dubito ancora de’ vostri inganni», disse Florio; «voi avete in alcun altro luogo sotterrata la giovane, e ora col darmi ad intendere che viva sia, e che in altra parte mandata l’avete, volete la mia vita prolungare: ma ciò niente è a pensare.» «Fermamente» disse la reina, «Biancofiore è viva. Partiamci di qui, che tutto ti dirò nel nostro palagio come la cosa è andata senza parola mentire.»
Allora si levò in piè Florio, e con la reina, e altra compagnia assai, tornarono nel loro palagio, dove il re doloroso a morte di queste cose, le quali tutte avea sapute, trovarono. E quivi pervenuti, e trattisi tacitamente in una camera, la reina cominciò cosí a dire a Florio: «Noi, il tuo padre e io, sentendo che in niuna maniera Biancofiore dal core ti poteva uscire, ben che lontano le dimorassi, proponemmo di pur volere ch’ella di mente t’uscisse, e tra noi dicemmo: ‛Giá mai questa giovane del core non uscirá a Florio mentre vivrá, ma s’ella morisse, a forza dimenticargliela converrá, vedendo che impossibile sia ad averla’. E quasi deliberammo d’ucciderla: poi per non volere essere nocenti sopra il giusto sangue di lei, mutammo consiglio, e a ricchissimi mercatanti, venuti ne’ nostri mari per fortuna, fattigli qua venire, infinito tesoro la vendemmo loro, ed essi ci promisero di portarla in parte sí di qui lontana, che mai alcuna novella per noi se ne sentirebbe. E come essi l’ebbero portata via, noi comandammo che la nuova sepoltura fosse fatta, nella quale dando voce che Biancofiore era morta, con occulto ingegno quella giovane che dentro vedesti vi facemmo mettere, credendo fermamente che dopo alquante lagrime il tuo dolore insieme con lei dimenticassi. E però a te, come a savio, senza fare queste pazzie, le quali hai da questa sera in qua fatte, ti conviene confor-