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260 | il filocolo |
nullo che vi fosse, tutta la notte stette, faccendo piangere chiunque il vedeva, tanto era pietoso il suo parlare, che col doloroso pianto mescolato faceva.
Era la misera madre insieme con Florio piangendo, quando il nuovo giorno apparve, e con alcune parole lui confortare non poteva. A cui egli disse: «Siemi mostrato il luogo ove la mia Biancofiore giace senza anima». A cui la madre rispose: «Come vuoi tu andare in tal maniera a visitare la sepoltura di Biancofiore? Vuoi tu far fare beffe di te? Rattempera il tuo dolore in prima, e poi temperato quello v’andremo, ché certo niuna persona è che ora vi ti vedesse, che non credesse che tu fossi del senno uscito: e io similmente senza fine di te mi maraviglio, non sappiendo onde questo si muova. Oimè misera, ora hai tu perduto ogni sentimento in Montorio, che tu voglia, per una giovane di sí piccola condizione come fu Biancofiore, consumarti e privarmi di te, di cosí nobile figliuolo? Hai tu paura che un’altra giovane non si trovi piú bella di Biancofiore? Ci sará! A’ nostri regni non è guari lontano il nobilissimo re di Granata, il quale si può gloriare della piú bella figliuola che mai niuno uomo del mondo avesse: ella ti sará sposa, se ti vorrai confortare». A cui Florio disse: «Reina, non volere ora porgere con lusinghevoli parole conforto colá dove con inganno hai messo tristizia: folle è colui che per medico prende il nemico da cui avanti è stata ferito a morte. Fammi mostrare dove giace colei che voi uccisa avete, e a cui l’anima mia si dee oggi accompagnare». Piangendo allora la reina, con lui, al quale niuno colore era nel viso rimaso, e i cui occhi aveano per lo molto piangere intorno a sé un purpureo giro, ed essi rossi erano rientrati nella testa, e con molti altri si misero in via, lui menando al tempio. Al quale andando Florio, ovunque egli giungeva vedeva genti piene di dolore, e nuovo pianto faceva cominciare, tanta era la pietá che ’l suo aspetto porgeva a chi ’l vedeva. E dopo alquanto pervennero al tempio dove Giulia sepolta stava, e dove le non vere scritte lettere significavano che quivi Biancofiore morta giacesse.