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220 | il filocolo |
guardiano non v’è posto, né cane alcuno il quale latrando potesse turbare i quieti riposi. Quivi non è alcun gallo il quale cantando annunzi l’aurora; né alcuna oca vi si trova che i cheti andamenti possa con alta voce far manifesti. E nel mezzo della gran casa dimora un bellissimo letto di piuma, tutto coperto di neri drappi, sopra il quale si riposa il grazioso re co’ dissoluti membri oppressi dalla soavitá del sonno. Appresso del quale un poco, giacciono varii sonni di tante maniere e sí diverse, quante sono l’arene del mare, o le stelle di che il nido di Leda s’adorna. Nella qual casa la dea entrò, continuo le mani menando davanti al viso e cacciando i sonni dagli occhi santi: e il candido vestimento della vergine diede luce nella santa casa. Nella venuta della quale, appena il re levò i pesanti occhi, e piú volte la grave testa inchinando col mento si coperse il petto, e, rivolto piú volte sopra il ricco letto, con ramarichevoli mormorii alquanto sé pure destò. E appena levatosi sopra il gomito, dimandò quel che la dea cercava. A cui ella cosí disse: «O Sonno, piacevolissimo riposo di tutte le cose, pace dell’animo, fugatore delle sollecitudini, mitigatore delle fatiche e sovvenitore degli affanni, egualissimo donatore de’ tuoi beni, se a te è caro che Citerea si possa con gli alti iddii, a te e a me egualmente consorti, di te laudare, comanda che Fileno, innocente giovane, nei suoi sonni conosca l’apparecchiate insidie contra lui, acciò che, conosciutele, di quelle guardare si possa». E questo detto, per quella via ond’era venuta, appena da sé potendo il sonno cacciare, se ne tornò.
Ella partita, svegliò l’antico iddio gl’infiniti figliuoli, de’ quali alcuni in uomini, altri in fiere, e quali in serpenti, e chi in terra, e tali in acqua, e alcuni in travi e in sassi, e in tutte quelle forme le quali negli umani animi possono vaneggiare, v’aveva che si trasformavano: tra’ quali poi ch’egli ebbe eletti quelli che a tal bisogno gli parevano sofficienti, appena destati, gli ammaestrò che essi dovessero li comandamenti della santa dea adempiere senza alcuno indugio. A’ quali essi disposti, senza piú stare, del luogo si partirono per adempierlo.