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libro primo | 15 |
sere mi pare che per lo passato». Quando Lelio udí queste parole, fu tanto allegro, che nulla giusta comparazione si potrebbe porre alla sua allegrezza, e disse: «Adunque niuno indugio si vuole porre a fare i promessi doni; ma sí tosto come i chiari raggi di Apollo ne recheranno il chiaro giorno, io, con quella compagnia che mi parrá, voglio prendere il lungo cammino, e portare i graziosi incensi promessi al lontano altare». Allora disse Giulia: «Deh! ora sará il tuo cammino senza me fatto?». Lelio rispose: «Giulia, tu se’ giovane, e sí fatto affanno sarebbe alla tua tenera etá impossibile a sofferire e noioso al disiato frutto che tu nascondi; però tu rimarrai degna donna della nostra casa, lietamente aspettando la mia tornata». Giulia, udendo queste parole, bagnò il suo viso d’amare lagrime, dicendo: «Certo, quando la fortuna ti fosse contraria, mi crederei io esser vie piú possente sostenitrice dell’armi e degli affanni, sempre aiutandoti e seguendoti, che non fu Ipsicratea a Mitridate, non che nelle felicitá, nelle quali il venirti appresso mi porgera smisurato diletto. Se tu mi lasci sola di te, tu mi lascerai accompagnata di molti pensieri e varii: il mio petto sará sempre pieno di molte sollecitudini, e nascosamente sosterrò molto maggiore affanno, sempre di te dubitando, ch’io non potrei mai fare venendo teco». O Tiberio Gracco, fu tanta la pietá che tu avesti di Cornelia tua cara sposa, quando lasciasti la femina serpe, risparmiando anzi la sua vita che la tua propria, quanta fu quella di Lelio vedendo le lagrime della sua cara compagna? Certo appena! Ond’egli le rispose: «Giulia, poni fine alle tue lagrime, ché i lontani templi da me senza te non saranno ricercati, e però disponi il tuo virile animo al lungo cammino, che al nuovo giorno credo cominceremo». Giulia contenta si tacque.
L’Aurora aveva rimossi i notturni fuochi, e Febo aveva giá rasciutte le brinose erbe, quando Lelio, chiamata Giulia, lieti si levarono da’ notturni riposi, e comandarono che quelle cose le quali a camminare fossero necessarie, senza indugio fossero apparecchiate; e mandato per quelli i quali a loro piacque d’eleggere per loro compagnia, loro narrarono il lieto