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libro terzo 185

no, anzi biasimeni la tua crudeltá! E i nostri prieghi son tanti, che certo il casto Ippolito giá si saria piegato. Or come ci puoi tu almeno negare alcuno bacio, de’ quali poco avanti ci saresti stato cortese, se sí ardite, come tu ci fai, fossimo state? Certo se alcuno ce ne porgessi con quel volere che noi il riceveremmo, egli sarebbe non poco refrigerio de’ nostri affanni. Deh, adunque, concedine alcuno, acciò che gl’iddii piú benivoli s’inchinino a concedere a te quello che tu disii, s’alcuna cosa da te in questo atto è disiata». A cui Florio rispose: «Giovani donzelle, ponete fine a questi ragionamenti, però che quella parte che di me dimandate, piú cara che altra da me è tenuta, con ciò sia cosa che niun’altra ancora ne sia stata conceduta a quella di cui io sono interamente; e piú avanti non mi dimandate, ché da me altro che dolore avere non potreste. E priegovi che me, che piú di sospirare che di parlare con voi ora mi diletto, qui solo lasciate, e andatevene, perché ciò che mi dite è tutto perduto». Questo udendo le due giovani, col viso dipinto di vergogna, dalla sua presenza si levarono senza piú parlare; e perciò che giá il sole cercava l’occaso, tornate nel gran palagio si rivestirono, dicendo l’una all’altra: «Ahi, come giusta cosa sarebbe se mai d’alcuno giovane la grazia non avessimo, pensando al nostro ardire, le quali abbiamo tentato di volere questo giovane levare alla sua donna senza ragione, avvegna che gl’iddii ed egli ce n’hanno bene fatto quell’onore che di ciò meritavamo!». E rivestite, raccontarono al duca la bisogna come era, con non poca vergogna; e da lui, con grandissimi doni, sconsolate si partirono, tornando alle loro case.

Avevano il duca e Ascalione veduto apertamente ciò che Edea e Calmena avevano adoperato, e ora fu che essi credettero che il loro avviso riuscisse al pensato fine; ma poi che videro quello esser fallito, dolenti della amara vita di Florio, si partirono del luogo dove stavano, e se ne vennero al giardino, dove Florio con dolore, pieno di pensieri e soletto era rimaso. E lui trovarono pensando avere la bionda testa posata sopra la sinistra mano; i quali poi che pietosamente alquanto