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182 il filocolo

belta è picciolissima parte di quella di Biancofiore? E quando ella fosse pur molto piú, come potresti tu mai trovare chi perfettamente t’amasse come ella t’ama? Deh! se questo le fosse manifesto, non avrebb’ella ragionevole cagione di non volerti mai vedere? Certo sí» . Con molte altre parole si dolse Florio per lunga stagione. E cosí dolendosi tacitamente, Calmena, che la cagione ignorava, gli si appressò, dimandando perché a lei non rispondeva, dicendogli: «Deh, anima mia, rispondimi; dimmi perché ora soprastai cosí amaramente; deh, dimmi la cagione della tua nuova turbazione, né ti dilungare da colei che piú che sé t’ama». Allora Florio con dolente voce disse: «Donne, io vi priego per Dio che non vi sia grave lasciarmi stare, però che altro pensiero che di voi m’occupa la dolorosa mente». E detto questo, levato si sarebbe di quel luogo, se non fosse ch’egli non voleva far loro vergogna. Disse allora Edea: «E qual cosa t’ha cosí occupato la mente? Tu ora inanzi eri con noi dimestico, e parlando ci dimandavi e rispondevi cianciando, e ora malinconico non ci guardi, né ci vuoi parlare: certo tu ci fai senza fine maravigliare». A niuna cosa rispondea Florio, anzi a suo potere, col viso in’altra parte voltato, si scostava da loro; le quali quanto piú Florio da loro si scostava, tanto piú a lui amorosamente s’accostavano. E in tal maniera stando, Calmena, che giá s’era dell’amore di Florio accesa oltre al convenevole, piú pronta che Edea, s’appressò a Florio, e quasi a pena si ritenne che ella nol baciò, ma pure cosí gli disse: «O grazioso giovane, perché non dí tu la cagione della tua subita malinconia? Perché, dilungandoti da noi, mostri di rifiutarci, che ora inanzi eravamo da te sí benignamente accompagnate? Non è la nostra bellezza graziosa agli occhi tuoi? Certo gl’iddii si terrebbono appagati di noi, e non crediamo che Io, tanto perseguitata da Giunone, fosse piú bella di noi quando ella piacque a Giove, né ancora Europa che si lungamente caricò le spalle del grande iddio, né alcuna altra giovane crediamo essere stata piú bella di noi: e sí ne veggiamo il cielo adorno di molte! Adunque, perché tu ne rifiuti?». E con queste parole