disse loro: «Giovani donzelle, nostro intendimento è di voler Florio di bella mogliera accompagnare; e cercando in questa cittá donna che degnamente a lui sí confacesse, nulla n’abbiamo trovata di tanta bellezza, né di sí belli e laudevoli costumi, come voi due ci siate state lodate: però per voi abbiamo mandato, acciò che voi proviate se lui da uno intendimento che egli ha possiate ritrarre e recarlo al vostro piacere, per donargli poi per moglie quale di voi due piú gli piacera». A cui l’una di queste, chiamata Edea, cosí rispose: «Signor nostro, noi ci maravigliamo non poco delle vostre parole, con ciò sia cosa che noi manifestamente conosciamo non essere giovani di tanta nobiltá dotate, quanto alla grandezza di Florio si richiede: e, d’altra parte, l’altissime ricchezze ci mancano, le quali leggiermente i difetti della gentilezza ricuoprono. E però caramente vi preghiamo che di noi non vi facciate scherno, e ancora vi ricordiamo che, come voi dovete essere del nostro onore guardatore, sí come buono e legittimo signore, che voi non vogliate esser cagione di cotal vergogna: però che pensar dovete che se a voi e a’ vostri siamo picciole, noi siamo a’ nostri grandissime e care». Allora il duca rispose: «Giovani donzelle, non crediate che io mi recassi a tanta viltá, quanta questa sarebbe, se quello fosse che voi dite, per farvi perdere il vostro onore; ma vi giuro per l’anima del mio padre e pe’ nostri iddii che io quello che detto v’ho, lealmente v’atterrò, se alcuna di voi gli piacerá». Disse Edea: «Poi che con giuramento l’affermate, noi faremo il vostro piacere. Ditene come vi piace che noi facciamo, e cos+ sará fatto: poi gl’iddii concedano questa grazia a chi piú n’è degna di noi due». Rispose il duca: «Il modo è questo. Voi si v’adornerete in quella maniera che voi piú crediate piacere, e andretene senza niuna compagnia nel nostro giardino, nel quale egli è costumato di venire ogni giorno; e sí tosto come i raggi del sole incominceranno a essere meno caldi, uscitegli incontro, faccendogli quella festa e mettendolo in quel ragionamento che piú crederete che piacevole gli sia: poi quale egli eleggerá di voi due, quella dico che sará sua».