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libro terzo 175

ferro né con altra maniera. Il peggio che di questo mi possa seguire, sará che al mio padre ne dorrá: e se e’ ne gli duole, che ne gli dolga! Io amo meglio che egli si dolga, che io di dolore muoia. E pur quand’egli vedrá ch’io abbia fatto quel dí che egli si guarda, gli passerá la doglia, se passare gli vorrá, e se non l’uccidera: che giá l’avesse ella ucciso! e poi non ne sará piu. Io il voglio fare: cosa fatta capo ha. E posto che egli per questo si volesse opporre alla vita di Biancofiore, egli s’opporrá ancora alla mia. Niuna cosa opererá contra lei, che io come lei nol senta. Se egli per forza la mi vorrá torre, e io con forza la difenderò. Io non sarò piú debile d’amici e di potenza di lui: e quando egli pure fosse piú forte di me, puommi egli piú che cacciare dal suo regno? Se egli me ne caccia, io starò in un altro. Il mondo è grande assai: l’andare pellegrinando mi fia cagione d’esercizio. Egli fu a Cadmo cagione d’eterna fama l’andar cercando Europa e non trovarla. A Dardano e a Siculo similmente il convenir loro partire del loro regno fu cagione di grandissime cose. Io pure il voglio fare. Peggio ch’io m’abbia non me ne può seguire. E poi ritornava al piangere: e in questi pensieri teneva la maggior parte della sua vita. Ed eravisi giá tanto disposto, che con opera il voleva mettere in effetto, e avrebbe messo, se il raffrenamento del duca e d’Ascalione non fosse stato, i quali il confortavano con migliore speranza, e il suo volere gli biasimavano.

Per questi pensieri, e per molti altri, era tanto l’animo di Florio tribolato, che in niuna maniera poteva il suo dolore coprire, né per alcun diletto rallegrarsi: e giá gli era si la malinconia abituata adosso, che appena avrebbe potuto mostrar sembiante lieto se voluto avesse. Egli aveva sí per questo i suoi spiriti impediti, che quasi poco o niente era il cibo che egli poteva pigliare, e nel suo petto non poteva entrar sonno: per le quali cose il viso gli era tornato palido e afflitto, e’ suoi membri erano per magrezza assottigliati, ed egli era divenuto debole e stanco. E la maggior parte del giorno si giaceva, e stava come coloro i quali, da una lunga infermitá