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168 il filocolo

rossi, erano d’un purpureo colore intorniati: di che egli si maravigliò molto, e mutata la sua voce in altro suono, . cosí disse: «Florio, e quale subita mutazione è questa? Quali pensieri t’occupano? Quale accidente t’ha potuto si costrignere che tu mostri ne’ sembianti malinconia?». Florio vergognandosi bassò il viso, e non gli rispose; ma crescendogli la pietá di se medesimo, perché da persona che aveva di lui pietá era veduto, cominciò a piangere e a bagnar la terra d’amare lagrime. La qual cosa come il duca vide, tutto stupefatto, ricominciò al piangente a dire: «O Florio, perché queste lagrime?

Ov’è fuggita l’allegrezza de’ passati giorni? Qual cosa nuova ti conduce a questo? Certo se i fati m’avessero conceduto sí graziosa coronazione, quale fu quella della notabile vittoria che tu avesti, a me da altrui che da te palesata, io non credo che mai niuno accidente mi potesse turbare. Dunque lascia il piangere, il quale è atto feminile e di pusillanimo core, e alza il viso verso il cielo, e dimmi qual cagione ti fa dolere. Tu sai ch’io sono a te congiuntissimo parente, e quando questo non fosse, si sai tu che io di perfettissima amistá ti sono congiunto:

e chi sovverra gli uomini negli affanni e nelle avversitá di consiglio e d’aiuto, se i parenti e i cari amici non gli sovvengono? E a cui similmente si fiderá alcuno, se all’amico non si fida? Di sicuramente a me quale sia la cagione della tua doglia, acciò che io in prima ti possa porgere debito consiglio e conforto, e poi operando aiuto. Pensa che infino a tanto che la piaga si nasconde al medico, diviene ella putrida e guasta il corpo, ma palesata, le piú volte lievemente si sana. E però non celare a me quella cosa la quale questo dolore ti porge, però che io disidero darti secondo il mio potere intero conforto, e liberartene».

Dopo alquanto spazio Florio alzò il lagrimoso viso, e cosí all’aspettante duca rispose: «Il dolce addimandar che voi mi fate e ’l dovere mi costringono a rispondervi e a manifestarvi quello che io credeva che manifesto vi fosse. E però che spero che non senza conforto sará il mio manifestarmivi, dal principio comincerò a dirvi la cagione de’ passati dolori e