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154 il filocolo

cera lasciare le commesse penne, quale fu quella di Biancofiore, quando il grande grido si levò: «Ecco il siniscalco!» Ella non morí, e non rimase viva, e s’alcuno colore l’era nel viso ritornato, o rimaso, tutto si fuggí, e quasi ogni sentimento del corpo abbandonò le sue parti, e l’anima si ristrinse nelle ultime parti del core, e quasi la volle abbandonare; ma poi che la vita tornò egualmente per tutti i membri, ella, inginocchiata in terra, incominciò a dire, alzato il viso inver lo cielo: «O sommo Giove, il quale con le tue mani formasti i cieli con tutte l’altre creature, e in cui ogni potenza ha fermamento, se tu ad alcuni prieghi ti pieghi, riguarda in me misera, e se io alcuna pietá merito, porgimi il tuo aiuto, sí come facesti al vecchio Anchise, quando sano senza alcun impedimento da’ crudeli fuochi dell’antica Troia il traesti. Deh, non volger li tuoi pietosi occhi in altra parte; riguarda a me: io sono tua creatura, e nella tua misericordia spero. A te niuna cosa è nascosa. Tu sai se io ho avuta colpa in ciò che costoro ingiustamente m’appongono. O signor mio, aiuta me e aiuta chi per me s’affanna. Non si tinga oggi la spada d’Astrea nell’innocente sangue. Dá vigore al mio cavaliere, il quale forse piú per lei, che per amore di me o d’altrui, s’ingegna di avere vittoria; e non abbandonare me misera posta in tanta tribolazione».

Quando i due cavalieri si furono allungati l’uno dall’altro, quando le teste de’ cavalli con presta mano l’uno verso l’altro voltarono, allora s’accostò Marte a Florio, e disse: «Giovane cavaliere, qui si parráquanto sia il valore del tuo ardito cuore: fa che tu seguiti nelle battaglie gli ammaestramenti del tuo compagno». E questo detto, con la sua mano gli alzò la visiera dell’elmo, e alitogli nel viso, e poi gliela richiuse; e acconciandogli in mano la forte lancia, disse: «Muovi, che giá il tuo nemico è mosso». Florio sospirando riguardò verso quella parte dove Biancofiore dimorava, e appresso ferí il corrente destriere co’ pungenti sproni, dirizzandosi verso Massamutino, che inverso lui correndo veniva con la lancia abbassata. Ma giá non parve alla circostante gente che un cavaliere