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118 | il filocolo |
senza alcuno indugio, cacciata da te ogni paura, con ardito core ti trarrai inanzi senza farti conoscere ad alcuno, e contradirai a tutto il presente popolo che Biancofiore ragionevolmente non è stata condannata a morte, né deve morire, e ciò tu se’ acconcio di provare con qualunque cavaliere o con altra persona che di questo volesse dire altro; e non dubitare d’assalire tutto il piano pieno del marmorino popolazzo, se bisogno ti pare che ti faccia, però che contro a questa spada che io ti dono, niuna arme potrá durare, e il mio Marte m’ha promesso e giurato per le palude Stige di mai non abbandonarti. Né v’è alcuno iddio che al tuo aiuto non sia prontissimo e volonteroso, e io mai non ti abbandonerò: però sicuramente ti metti al suo scampo, che la fortuna t’apparecchia graziosamente onorevole vittoria. La quale quando avrai avuta, e levata Biancofiore dal mortal pericolo, prendera’ la per mano e rendera’la al tuo padre, raccomandandogliela tutt’ora senza farti conoscere; e, ritornando a Montorio, fa che sopra gli altari di Marte e sopra i miei accenda luminosi fuochi con graziosi sacrificii; e quivi mi vedrai essere venuta dal mio antico monte, della mia nativitá glorioso, con gli usati vestimenti, significanti letizia, circondata di mortine e coronata delle liete frondi di Penea; e starò sopra li miei altari a te manifestamente visibile, e incoronerotti dell’acquistata vittoria; e di queste cose dette, fa che in alcuna non falli per alcuno accidente; né, per parole che Ascalione ti dicesse, da questa impresa ti rimanga». E dette queste parole, lasciata nella destra mano di Florio la sopradetta spada, si partí subitamente tornando al cielo.
Tanto fu a Florio piú il dolore delle vedute cose che l’allegrezza della futura vittoria a lui promessa da Venere, che piangendo forte, e veggendo partire la santa dea, rompendosi il debile sonno, si destò, e subitamente si dirizzò in piedi, trovandosi il petto e ’l viso tutto d’amare lagrime bagnato, e nella destra mano la celestiale spada: di che quasi tutto stupefatto, conobbe essere vero ciò che veduto aveva nella preterita visione. E tornandogli a mente la sua Biancofiore, e la cagione per che da lei aveva ricevuto il bello anello, e