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8 il filocolo

procedenti dalla graziosa bocca, e pensando che infine allora la nobilissima donna pregato non m’aveva, il suo priego in loco di comandamento mi reputai, prendendo per quello migliore speranza nel futuro de’ miei disii, e cosí risposi: «Valorosa donna, la dolcezza del vostro priego, a me espressissimo comandamento, mi stringe sí, che negare non posso di pigliare e questo e ogni maggiore affanno che a grado vi fosse, avvegna che a tanta cosa insofficiente mi senta; ma seguendo quel detto, che alle cose impossibili niuno è tenuto, secondo la mia possibilità, con la grazia di Colui che di tutto è donatore, farò che quel che detto avete sará fornito». Benignamente mi ringraziò, e io, costretto piú da ragione che da volontà, col piacere di lei di quel loco mi partii, e senza alcuno indugio cominciai a pensare di voler mettere ad esecuzione quello che promesso aveva. Ma perciò che, come di sopra è detto, insofficiente mi sento senza la tua grazia, o donatore di tutti i beni, ad impetrar quella quanto piú posso divoto corro, supplicandoti, con quella umiltà che piú possa fare i miei prieghi accettevoli, che a me, il quale ora nelle sante leggi de’ tuoi successori spendo il tempo mio, tu sostenga la non forte mano alla presente opera, acciò che ella non trascorra per troppa volontà senza alcun freno in cosa che fosse men degna esaltatrice del tuo onore, ma moderatamente in eterna laude del tuo nome la guida, o sommo Giove.

Adunque, o giovani, i quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a’ venti che muovono dalle dorate penne ventilanti del giovane figliuolo di Citerea, negli amorosi pelaghi dimoranti, disiosi di pervenire a porto di salute con istudioso passo, io per la sua inestimabile potenza vi priego che divotamente prestiate alquanto alla presente opera l’intelletto, perciò che voi in essa troverete quanto la mobile fortuna abbia negli antichi amori date varie permutazioni e tempestose, ne’ quali poi con tranquillo mare s’è lieta rivolta a’ sostenitori; onde per questo potrete vedere voi soli non esser sostenitori primi dell’avverse cose, e fermamente credere di non dovere essere gli ultimi. Di che prendere potrete conso-