pietre risplendeva, e ’l chiaro viso, giá lungamente di lagrime bagnato, s’aveva quel giorno lavato per volontá della reina, il quale dava piacevole luce a chi la vedeva: posto che questo Biancofiore aveva mal volontieri fatto, pensando che ’l suo Fiorio non v’era. Ma perché bisognava alla reina tanto ingegno ad ingannare la semplice giovane? Ella non avrebbe mai saputo pensare quello che ella non avrebbe saputo né ardito di fare ad alcuno. Ma venuto il siniscalco davanti alla reina, e salutata lei e la sua compagnia, disse cosí: «Madonna, oggi si celebra, sí come voi sapete, la gran festa della nativitá del nostro re, per la qual cosa volendo noi la vostra festa fare maggiore e piú bella, provedemmo di fare apparecchiare un pavone, il quale noi vogliamo fare davanti al re presentare e a’ suoi baroni, acciò che ciascuno, faccendo quello che a tale uccello si richiede, si vanti di far cosa per la qual la festa divenga maggiore e piú bella; né si fatto uccello è convenevole d’esser portato alla reale tavola se non da gentilissima e bella pulcella; e io non ne conosco alcuna, né qua entro né in tutta la nostra cittá, che a Biancofiore si possa appareggiare in alcuno atto. E però caramente vi priego che a sí fatto servigio vi piaccia di concederle licenza, che con esso noi venga incontanente, perciò che l’ora del portarlo è venuta, né si può piú avanti indugiare. La reina, che ben sapeva come l’opera doveva andare, sí come quella che ordinata l’aveva, stette alquanto senza rispondere; ma poi che la crudele volonta vinse la pietá che di Biancofiore le venne, udendo ch’ell’era richiesta d’andare a quella cosa per la quale a morte doveva essere giudicata, ella disse: «Questo ci piace molto»; e voltata verso Biancofiore, le disse: «Vavvi», ammaestrandola che i debiti del pavone addimandasse a tutti i baroni che alla reale tavola dimoravano, senza andare ad alcuno altro, e poi davanti al re posasse il pavone, e tornassesene, tenendo bene a mente quello in che ciascuno si vantasse. Biancofiore, disiderosa di piacere e di servire a tutti, senza aspettare piú comandamento se n’andò col siniscalco; il quale, poi che presso furono all’entrare della sala, le pose in mano un grande