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104 il filocolo

visitato non fosse, né alcuno altare di qualunque iddio vi fu senza divoto foco e debito sacrificio, da’ quali il re e gli altri gran baroni tornando si raunarono nella detta sala, tutti lodando la bellezza di essa. E appressandosi l’ora del mangiare, presa l’acqua alle mani, andarono a sedere. Il re s’assettò ad una tavola, la quale per altezza sopragiudicava l’altre, e con seco chiamò sei de’ maggiori e de’ piú nobili baroni che seco avesse, faccendone dalla sua destra sedere tre e altrettanti dalla sinistra, stando di reali vestimenti vestito in mezzo di loro. E quelli che dalla sua dritta mano sedeva, fu un giovane chiamato Parmenione, disceso dall’antico Borea re di Trazia; appresso del quale sedeva Ascalione, nobilissimo cavaliere e antico per etá e per senno, degno d’ogni onore; e poi sedeva un altro giovane chiamato Messalino, figliuolo del gran re di Granata, piacevolissimo giovane e valoroso. Ma dalla sua sinistra Feramonte duca di Montorio piú presso gli sedeva, il quale aveva Florio quel giorno lasciato soletto per venire a tanta festa; al quale appresso uno chiamato Sara, ferocissimo nell’aspetto, signore di monte di Barca, sedeva con un giovane grazioso molto, chiamato Menedon, disceso dall’antico Iarba re de’ getuli. Appresso, nelle piú basse tavole, ciascuno secondo il grado suo fu onorato, serviti tutti da nobilissimi giovani e di gran pregio.

Massamutino, al quale non eta giá il comandamento del re uscito di mente, fece occultamente e con molta sollecitudine apparecchiare un bello pavone, il quale egli di sugo d’una velenosa erba tutto bagnò, pensando che quel giorno per tale operazione si vedrebbe vendicato di Biancofiore, che per amadore l’avea rifiutato. E fatto questo, avendo giá la reale mensa e tutte l’altre di piú vivande servite, né quasi altro v’era rimaso a fare che mandare il pavone, accompagnato con piú scudieri andò per Biancofiore, la quale la reina, acciò che ella non potesse alcuna cosa di male pensare, aveva fatta quel giorno vestire nobilmente d’un vermiglio sciamito, e mettere i biondi capelli in dovuto ordine con bella treccia avvolti al capo, sopra li quali una piccola coronetta ricca di preziose