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sapea spiccare: e nondimeno si faceva alla sua buona donna riguardare, e con cautela l’esaminava se bene stesse, se niuna cosa mancasse, non altrimenti che se la sua fama o la sua vita da quel dipendesse. E poichè molte volte avea udito ogni cosa star bene, alle compagne, che l’aspettavano, andava davanti, anche di ciò con loro riprendendo consiglio. Ben so che alcuno dir potrebbe, questa non esser cosa nuova, non che a lei, ma nell’altre donne; e certo io non la dico per nuova, ma per viziosa e spiacevole e cattiva, e per mostrare ch’ella non è separata da’ costumi dell’altre, e perchè più pronta fede sia data a quello che resultava di questi modi, quando tel dirò, che sarà tosto. Chi della cagione di questo suo abbellirsi con tanta sollecitudine domandata l’avesse, prestamente, siccome colei che più ch’altra femmina era di malizia piena, rispondea, che per più piacermi il facea; aggiugnendo che con tutto questo non poteva ella tanto fare, ch’ella mi piacesse sì ch’io lei non lasciassi per ire dietro alle fanti e alle zambracche e alle vili e alle cattive femmine. Ma di ciò mentia ella ben per la gola, chè nè io andava dietro alle zambracche, e a lei era assai poca cura di dovermi piacere: anzi, siccom’io molte volte m’accorsi, a qualunque giovane, o qualunque altro che punto d’aspetto avesse piacevole, che dinanzi alla casa passasse, o dov’ella fosse, non altrimenti il falcone tratto di cappello si rifà tutto e sopra sè torna, che faceva ella, sommamente desiderosa d’esser guardata; e così si turbava in sè medesima se altro passato fosse che non l’avesse guatata, come se una grave ingiuria avesse ricevuta. E se alcuno per avventura, avendola riguardata, la


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