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Sibille non furono savie? quasi ciascheduna di loro debbia essere l’undecima. Mirabile cosa che in tante migliaia d’anni, quante trascorse sono poichè l’ mondo fu fatto, intra tanta moltitudine quanta è stata quella del femmineo sesso, esserne diece solamente trovate savie: e a ciascuna femmina pare essere una di quelle, o degna tra quelle d’essere annoverata. E tra l’altre lor vanità, quando molto sopra gli uomini si vogliono levare, dicono che tutte le buone cose son femmine, le stelle, le pianete, le Muse, le virtù, le ricchezze: alle quali, se non che disonesto sarebbe, null’altro si vorrebbe rispondere, se non, egli è così vero che tutte son femmine, ma non pisciano. E oltre a questo, assai sovente molto meno consideratamente si gloriano, dicendo che colei nel cui ventre si racchiuse l’unica e general salute di tutto l’universo, vergine innanzi il parto, e che dopo il parto rimase vergine, con alquante altre, non molte però, della cui virtù spezial menzione e solennità fa la chiesa di Dio, che furono così femmine come loro; e per questo immaginano dovere essere riguardate, argomentando niuna cosa contra loro potersi dire della loro viltà, che contro a quella che santissima cosa fu non si dica: e quasi vogliono che lo scudo della loro difensione nelle braccia di quella rimanga, che in niuna cosa la somigliano, se non in una. Ma questo non è da dover consentire, perciocchè quella unica sposa dello Spirito Santo fu una cosa tanto pura, tanto virtuosa tanto monda e piena di grazia, e del tutto sì da ogni corporale e spezial bruttura remota, che a rispetto dell’altre, quasi non dell’elementar composizione, ma d’una essenzia quinta fu formata a dove-