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ch’io portai sempre opinione e porto, che amor discoperto o sia pieno di mille noie, o non possa ad alcuno desiderato effetto pervenire, avendo meco disposto del tutto di non cominciar questo con persona in guisa niuna a comunicare, se con colui non fosse, al quale, poscia ch’io amico divenni ogni mio segreto fu palese, non ardiva a domandar se ciò fosse che mi pareva: ma ancora la fortuna, che in poche cose intorno a questo mio desiderio mi dovea giovare, come nella prima cosa m’era stata favorevole, così mi fu in questa seconda; che di dietro a me sentii alcuna donna che colle sue compagne di lei favellava, dicendo: deh guarda, come alla cotal donna stanno bene le bende bianche e’ panni neri: la quale per avventura alcuna delle compagne che non la conoscea, con tanto piacer di me che alle loro parole teneva gli orecchi, che dir nol potrei, la dimandò: quale è dessa di quelle molte che colà sono? a cui la domandata donna rispose: la terza che siede in su quella panca è colei di cui io vi parlo: dalla qual risposta io compresi ottimamente avere avvisato, e da quella ora avanti l’ho conosciuta. Io non mentirò, come io vidi la sua statura; e poi appresso alquanto al suo andare riguardai, e un poco gli atti esteriori ebbi considerati, io presumetti, ma falsamente, non solamente che colui al quale avea udito di lei parlare dovesse avere detto il vero, ma che troppo più ch’egli detto non avea ne dovesse esser di bene: e così, da falsa opinion vinto, subito mi sentii, come se dall’udite cose e dalla vista di lei si movesse, corrermi al cuore un fuoco, non altrimenti che faccia su per le cose unte la fiamma, e sì fieramente riscaldarmi, che chi allora