simigliante alla moglie d’Egano de’ Galluzzi di Bologna, madonna Beatrice chiamata, veduta non avea di bellezza; a che tutti i compagni suoi, che con lui insieme in Bologna l’avean veduta, s’accordarono. La qual cosa ascoltando Lodovico, che d’alcuna ancora innamorato non s’era, s’accese in tanto disidèro di doverla vedere, che ad altro non poteva tenere il suo pensiero: e del tutto disposto d’andare infino a Bologna a vederla, e quivi ancora dimorare se ella gli piacesse, fece veduto al padre che al Sepolcro voleva andare; il che con gran malagevolezza ottenne. Postosi adunque nome Anichino, a Bologna pervenne, e come la fortuna volle, il dí seguente vide questa donna ad una festa, e troppo piú bella gli parve assai che estimato non avea; per che, innamoratosi ardentissimamente di lei, propose di mai di Bologna non partirsi se egli il suo amore non acquistasse. E seco divisando che via dovesse a ciò tenere, ogni altro modo lasciando stare, avvisò che, se divenir potesse famigliar del marito di lei, il qual molti ne teneva, per avventura gli potrebbe venir fatto quel che egli disiderava. Venduti adunque i suoi cavalli, e la sua famiglia acconcia in guisa che stava bene, avendo lor comandato che sembianti facessero di non conoscerlo, essendosi accontato con l’oste suo, gli disse che volentier per servidore d’un signore da bene, se alcun ne potesse trovare, starebbe; al quale l’oste disse: — Tu se’ dirittamente famiglio da dovere esser caro ad un gentile uomo di questa terra che ha nome Egano, il quale molti ne tiene, e tutti gli vuole appariscenti come tu se’; io ne gli parlerò. — E come disse, cosí fece; ed avanti che da Egano si partisse, ebbe con lui acconcio Anichino, il che quanto piú poté esser, gli fu caro. E con Egano dimorando ed avendo copia di vedere assai spesso la sua donna, tanto bene e sí a grado cominciò a servire Egano, che egli gli pose tanto amore, che senza lui niuna cosa sapeva fare: e non solamente di sé, ma di tutte le sue cose gli aveva commesso il governo. Avvenne un giorno che, essendo andato Egano ad uccellare ed Anichino rimaso, madonna Beatrice, che dell’amor di lui accorta non s’era ancora, e quantunque seco, lui ed i suoi costumi guardando, piú volte molto commendato