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novella sesta 69

messere? — Messer Lambertuccio, messo il piè nella staffa e montato sú, non disse altro se non: — Al corpo di Dio, io il giugnerò altrove! — ed andò via. Il gentile uomo, montato su, trovò la donna sua in capo della scala tutta sgomentata e piena di paura; alla quale egli disse: — Che cosa è questa? Cui va messer Lambertuccio cosí adirato minacciando? — La donna, tiratasi verso la camera acciò che Leonetto l’udisse, rispose: — Messere, io non ebbi mai simil paura a questa. Qua entro si fuggí un giovane il quale io non conosco e che messer Lambertuccio col coltello in man seguitava, e trovò per ventura questa camera aperta, e tutto tremante disse: — Madonna, per Dio aiutatemi, ché io non sia nelle braccia vostre morto. — Io mi levai diritta, e come il voleva domandare chi fosse e che avesse, ed ecco messer Lambertuccio venir su dicendo: — Dove se’, traditore? — Io mi parai in su l’uscio della camera, e volendo egli entrar dentro, il ritenni: ed egli intanto fu cortese, che, come vide che non mi piaceva che egli qua entro entrasse, dette molte parole, se ne venne giú come voi vedeste. — Disse allora il marito: — Donna, ben facesti; troppo ne sarebbe stato gran biasimo se persona fosse stata qua entro uccisa, e messer Lambertuccio fece gran villania a seguitar persona che qua entro fuggita fosse. — Poi domandò dove fosse quel giovane. La donna rispose: — Messere, io non so dove egli si sia nascosto. — Il cavaliere allora disse: — Ove se’ tu? Esci fuori sicuramente. — Leonetto, che ogni cosa udita avea, tutto pauroso come colui che paura aveva avuta da dovero, uscí fuori del luogo dove nascoso s’era. Disse allora il cavaliere: — Che hai tu a fare con messer Lambertuccio? — Il giovane rispose: — Messer, niuna cosa che sia in questo mondo: e per ciò io credo fermamente che egli non sia in buon senno o che m’abbia colto in iscambio, per ciò che, come poco lontano da questo palagio nella strada mi vide, cosí mise mano al coltello e disse: — Traditor, tu se’ morto! — Io non mi posi a domandare per che ragione, ma quanto potei cominciai a fuggire e qui me ne venni, dove, mercé di Dio e di questa gentil donna, scampato sono. — Disse allora il cavaliere: — Or via, non aver paura alcuna: io ti porrò a casa tua sano e salvo, e