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38 | giornata sesta |
Li prieghi miei tutti glien porta il vento: |
Poi che con un sospiro assai pietoso Elissa ebbe alla sua canzon fatta fine, ancor che tutti si maravigliasser di tali parole, niuno per ciò ve n’ebbe che potesse avvisare che di cosí cantare le fosse cagione. Ma il re, che in buona tempera era, fatto chiamar Tindaro, gli comandò che fuori traesse la sua cornamusa, al suono della quale esso fece fare molte danze: ma essendo giá molta parte di notte passata, a ciascun disse che andasse a dormire.